martedì 1 dicembre 2009
Io sradicato poeta per fame e sogni...
Per coloro che non hanno diritto alcuno
Non conoscono pace e uguaglianza
Che vivono nel terrore
E nell'angoscia
Non conoscono democrazia
Né partecipazione
Per coloro che non hanno mai conosciuto
L'amore
Nati nella cultura della guerra
Giocano con le armi
Oppressi da mali secolari
E odi tribali
Per coloro che navigano nell'assoluta
Arretratezza
E sognano solamente nemici
Vivono nella povertà
Nell'ignoranza
Non conoscono la libertà
Per coloro che nascono nello
Sfruttamento
Umiliati nella dignità
Vivono nell'oppressione e non possono ribellarsi
Per coloro che vivono una vita
Penosa
Che hanno interiorizzato l'offesa
Vivono nella sofferenza e nella paura
Per coloro che permangono
Nell'impotenza
E di lottare non hanno forza
Per coloro che desiderano ridere
E vogliono la pace
Io sogno
Quel sottile tremante
Raggio di luce
Che un giorno
Esitante
Illuminerà i loro volti
Ma che mai più
Abbandonerà le loro anime
(Dal libro Akhria - io sradicato poeta per fame e sogni e incubi di un clandestino - del poeta Hamid Barole Abdu. Libreria del Teatro Editrice, Reggio Emilia, 1996. Genere: Poesia)
Biografia di Hamid Barole Abdu:
Nato ad Asmara (Eritrea)nel 1953 vive stabilmente in Italia dal 1974. Nel 1996 ha pubblicato un libro di poesie dal titolo "Akhria. Io sradicato poeta per fame" con cui ha vinto la XIII Edizione del Premio letterario SATYAGRAHA. Dai testi di Akhria sono stati realizzati due spettacoli teatrali. Ha maturato un'esperienza ventennale come operatore di settore della psichiatria occupandosi delle problematiche relative all'immigrazione. Collabora, come docente, alla preparazione dei mediatori culturali.
fonte:meditare.net
mercoledì 18 novembre 2009
sabato 31 ottobre 2009
martedì 18 agosto 2009
Bankitalia: immigrati in aumento ma non tolgono lavoro agli italiani.
Roma, 18 ago. (Adnkronos) - La crescita della presenza straniera in Italia ''non si è riflessa in minori opportunità occupazionali per gli italiani''. E' quanto rileva uno studio di Bankitalia dedicato alle economie regionali che evidenzia in particolare l'esistenza di ''complementarietà tra gli stranieri e gli italiani più istruiti e le donne''. Per queste ultime, la crescente presenza straniera attenuerebbe i vincoli legati alla presenza di figli e all'assistenza dei familiari più anziani, permettendo di aumentare l'offerta di lavoro, si legge nello studio dell'istituto centrale.
A partire dagli anni Novanta, l'Italia è divenuta meta di considerevoli flussi migratori dall'estero. La quota di popolazione immigrata, sottolinea lo studio, è passata dallo 0,6 per cento nel 1991 a quasi il 6 nel 2008. Nell'ultimo quinquennio il numero di stranieri residenti è più che raddoppiato, portandosi a 3,4 milioni di persone. Sull'aumento hanno influito la regolarizzazione avviata nel 2002 che ha portato all'emersione di circa 650 mila persone che già lavoravano in Italia e gli ingressi di cittadini europei divenuti comunitari recentemente.
Le nuove generazioni di stranieri registrano significativi tassi di abbandono scolastico e un livello di competenze inferiore a quello, già modesto nel contesto internazionale, degli italiani, prosegue Bankitalia che sottolinea come le difficoltà scolastiche degli stranieri sono più accentuate nel Mezzogiorno.
L'afflusso degli immigrati non ha interessato in maniera uniforme tutte le aree del Paese: l'incidenza della popolazione straniera è oggi molto più elevata nel Centro Nord (quasi l'8 per cento) rispetto al Mezzogiorno (2,1 per cento). In Lombardia, Veneto, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte, dove si concentra il 45 per cento della popolazione italiana e si produce poco meno del 60 per cento del valore aggiunto nazionale, risiedono quasi il 70 per cento degli stranieri.
Nel 2008, ricorda Bankitalia citando i dati della Rilevazione sulle forze di lavoro dell'Istat, i lavoratori stranieri residenti in Italia rappresentavano il 7,5 per cento dell'occupazione complessiva; al Centro Nord l'incidenza era superiore al 9 per cento, a fronte del 3 nel Mezzogiorno. Il tasso di occupazione degli stranieri in età lavorativa era pari al 67 per cento, 9 punti percentuali in più rispetto agli italiani.
Il divario è in parte riconducibile a caratteristiche individuali, quali la minore età media degli stranieri e la necessità di avere un lavoro per ottenere il permesso di soggiorno, in parte alla loro concentrazione nelle aree più sviluppate del Paese, dove è più forte la domanda di lavoro. Il tasso di occupazione degli stranieri residenti nel Mezzogiorno era pari al 59 per cento, circa 9 punti percentuali in meno rispetto a quello del Centro Nord. E' ragionevole ipotizzare che i più bassi tassi di occupazione nel meridione risentano della maggiore diffusione del lavoro sommerso e dei fenomeni di irregolarità, si legge nello studio.
Sempre secondo elaborazioni della Banca d'Italia, i redditi da lavoro dipendente nel settore privato degli stranieri sono inferiori di circa l'11 per cento a quelli degli italiani. Il differenziale salariale, oltre al minore livello di istruzione degli stranieri, è attribuibile anche a una maggiore concentrazione in settori di attività e mansioni meno qualificate e in imprese meno produttive. Le retribuzioni degli stranieri nel Mezzogiorno sono più basse di quelle al Centro Nord.
Il livello di istruzione dei lavoratori stranieri è in media inferiore a quello degli italiani. Nel 2008, gli occupati con cittadinanza estera di età compresa tra i 25 e i 65 anni in possesso al più di un titolo di studio corrispondente alla scuola media inferiore erano il 44 per cento, quasi 7 punti percentuali in più rispetto al corrispondente valore per gli italiani; quelli in possesso di una laurea erano circa il 13 per cento a fronte del 18 per gli italiani.
Il grado di istruzione degli stranieri è inferiore nelle regioni meridionali, dove la quota di lavoratori immigrati in possesso di una laurea è dell'8 per cento (5 punti in meno del Centro Nord) e la quota di stranieri con al massimo l'obbligo scolastico è pari a circa il 65 per cento (13 punti in più che nel Centro Nord).
Fonte: bankitalia.com
mercoledì 27 maggio 2009
Da che parte stare - FOTO e AUDIO dalla manifestazione nazionale di Milano
Sabato 23 maggio un grande corteo ha attraversato le vie di Milano: dalla stazione centrale fino al cuore di Milano, piazza Duomo, oltre 20.000 uomini e donne, italiani e migranti, hanno sfidato il caldo e il silenzio che circonda la condizione migrante. Un grande corteo che rifiuta la logica della "guerra tra poveri" e la rovescia. Non con la semplice solidarietà, ma con una scelta di parte precisa: la parte dei migranti e delle migranti, la parte di coloro sui quali a causa della Bossi-Fini si scarica il peso maggiore della crisi, e che sono indicati con il pacchetto sicurezza come i nemici da combattere (leggi l'appello della manifestazione).
FOTO E APPROFONDIMENTI http://www.coordinamentomigranti.splinder.com/post/20615819/Da%20che%20parte%20stare%20-%20FOTO%20e%20AU
FONTE coordinamentomigranti.splinder.com
venerdì 22 maggio 2009
venerdì 15 maggio 2009
Una giornata di un clandestino
Blitz e maltrattamenti a Quarto Flegreo (NA)
I suddetti hanno fatto irruzione nell'abitazione sita in via Sannullo a Quarto Flegreo ed hanno prelevato gli immigrati, conducendoli prima presso la stazione dei Carabinieri di Pozzuoli dove gli sono state prelevate le impronte digitali e contestato l'ingresso clandestino nel territorio italiano.
Successivamente gli è stato notificato il foglio di espulsione dal territorio italiano ed in seguito, in maniera alquanto anomala, i sovvenzionati sono stati trasferiti alla questura centrale di Napoli, nella quale sono stati trattenuti fino alle ore 19.
L'associazione Ashiwa Arci di Quarto, presso la quale i ragazzi immigrati seguono i corsi di lingua italiana e si avvalgono di assistenza legale e morale, insieme all'associazione Bayri, costituita dagli immigrati del Burkina Faso come associazione di promozione sociale e culturale, denunciano i maltrattamenti subiti dai fermati e consistenti in:
1) mancata assistenza di un mediatore culturale, in quanto, pur essendo i verbali redatti in varie lingue, non è stato considerato il fatto che non tutti i fermati parlano le lingue riportate, e non tutti i fermati sono in grado di leggere e comprendere quanto scritto
2) mancata fornitura di acqua e viveri durante l'intera durata del fermo (18 ore)
3)dall'esame della documentazione rilasciata, si notano incongruenze:
è stato notificato un decreto di espulsione senza che lo stesso sia stato fatto precedere da un regolare foglio di via.
giovedì 23 aprile 2009
MILANO: Rifugiati, la protesta invade anche il centro
I rifugiati sono quasi tutti molto giovani e determinati, alcuni portano i segni degli scontri di ieri con le forze dell'ordine in seguito allo sgombero di un residence che avevano occupato. Oggi non ci sono stati episodi di violenza e le decine di poliziotti e carabinieri che accompagnavano il corteo non hanno dovuto intervenire. Arrivati a piazza San Babila, gli immigrati hanno chiesto di proseguire per il Duomo, con l'obiettivo di dare più visibilità alla loro causa, ma dalla questura la risposta è stata un 'no'. Sul posto, a mediare, alcuni esponenti locali di partiti di sinistra e i rappresentanti dell'associazione antirazzista 3 Febbraio. Era presente anche un funzionario dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati.
L'unico momento di tensione c'è stato quando un passante ha rivolto parole offensive agli immigrati: la polizia ha bloccato alcuni di loro, che volevano inseguirlo. Quindi una delegazione di quattro eritrei, tutti uomini, è stata ricevuta nella sede milanese della commissione europea. Il rappresentante dell'esecutivo Ue, Carlo Corazza, ha ascoltato le richieste dei rifugiati e ha promesso di contattare il comune di Milano per cercare di trovare una soluzione. Al ritorno della delegazione in piazza San Babila, dopo lunghe discussioni, quando era ormai sera gli immigrati hanno accettato l'ospitalità di una struttura della chiesa cattolica per un centinaio di loro.
fonte: repubblica.it
martedì 21 aprile 2009
IMMIGRATI: PROTESTA E MUSICA A LAMPEDUSA CONTRO IL CIE
"Lampedusa - affermano gli organizzatori - si e' via via trasformata in una fortezza militarizzata, dove anche i suoi abitanti soffrono l'isolamento cui e' stata costretta, privi di molti servizi essenziali, di una sanita' dignitosa, di trasporti efficienti. Tutto cio' potrebbe trovare soluzione se le politiche migratorie nel nostro paese investissero sull'integrazione anziche' sulla repressione, con una legislazione che consentisse l'ingresso legale nel nostro paese, mettendo fine a traffici illeciti e sfruttamento e liberando risorse da investire per migliorare le condizioni di vita di chi vive o arriva sull'isola". Chiudera' la serata del 23 il concerto "Pass the mic pt.2009" di Assalti Frontali, Villa Ada Posse, Esa, Willy Valanga. Si esibira' inoltre il cantautore Stefano Antoci D'Agostino. L'evento ha il patrocinio del Comune e si tiene in collaborazione con le reti internazionali Flare e Miogreurop.
fonte: www.agi.it
lunedì 20 aprile 2009
Nave con migranti a Porto Empedocle
fonte:ansa.it
giovedì 16 aprile 2009
Multiculturalità e Interculturalità
La multiculturalità è un dato di fatto, il concetto descrive la fattuale compresenza di culture diverse entro una società. Interculturalità descrive invece uno specifico "progetto" di interazione entro le società multiculturali.
La multiculturalità - come scrive Duccio Demetrio - "è un dato di fatto i cui sviluppi appaiono irreversibili e incontenibili proprio perché quanto va accadendo non potrà mai essere arrestato da leggi restrittive sull’immigrazione nei diversi paesi". (nota 1)
La presenza di molte culture in uno stesso contesto culturale è legata ai più significativi processi dell’età contemporanea:
internazionalizzazione dei rapporti di produzione e consumo
mondializzazione dei sistemi informativi e mass-mediali
globalizzazione delle relazioni economiche, di mercati tecnologici e culturali.
Secondo Alessandro Bosi "Con il termine multiculturalità si indica un dato di fatto: l’esistenza, su un territorio, di molteplici culture. Con [il termine] interculturale (invece) si intende un progetto di interazione tra le parti. In una logica interculturale i processi di socializzazione non mirano all’integrazione delle diversità. Non si può pensare di rendere integro, di rendere uno ciò che è costitutivamente diverso. Ovvero lo si può fare, ma meglio sarebbe dire: si può tentare di farlo, cancellando, nella sua memoria, la sua diversità" (nota 2)
Note
1) D. DEMETRIO, Pedagogia interculturale e lavoro sul campo, in D. DEMETRIO- G: FAVARO, I bambini stranieri a scuola, La Nuova Italia, Firenze, 1997 pag 25.
2) A. BOSI, La corte dei miracoli, Battei, Parma, 1998 p. 35-36.
lunedì 30 marzo 2009
IMMIGRAZIONE: RIPRESI SBARCHI IN SICILIA
Fonte : ansa.it
giovedì 26 marzo 2009
La Cgil: gli immigrati i più penalizzati dalla crisi
MANTOVA. La crisi economica colpisce tutti, ma in particolare gli immigrati che con la perdita del posto di lavoro rischiano anche l’espulsione. A chiedere, dati alla mano, una moratoria di due anni della legge Bossi-Fini è la Cgil di Mantova che ieri ha diffuso le cifre sulla disoccupazione nel Mantovano. Nell’ultimo semestre dello scorso anno è cresciuto del 40% il numero di chi ha perso il lavoro stabile o interinale, cifra che sale al 57% considerando i primi due mesi del 2009 e balza al 75% considerando solo i lavoratori extracomunitari.«La sproporzione è evidente» ha spiegato Silvano Saccani, segretario Cgil con delega al mercato del lavoro assieme a Dragan Djukic (ufficio stranieri) e Antonella Castagna (delega immigrazione). «Basti pensare che a fine 2007, secondo il dossier Caritas, nel Mantovano erano residenti 403mila persone delle quali il 10% stranieri. Ma se guardiamo il rapporto con il mondo del lavoro, le proporzioni cambiano. Su 127.466 occupati, gli extracomunitari sono il 13.8%, mentre sugli 8.100 disoccupati, cioè lavoratori che hanno perso il posto, i non comunitari sono il 24.8%, quasi il doppio».La ragione, secondo la Cgil, sta nella natura della crisi che colpisce per prime le aziende a minor specializzazione ed alta incidenza della manodopera (come agricoltura, servizi di facchinaggio, pulizia ecc) nelle quali sono prevalentemente impiegati gli immigrati.«Si tratta di persone - ha sottolineato Antonella Castagna - che spesso sono da anni nel nostro paese, che sono inserite nel tessuto sociale ed i cui figli frequentano le nostre scuole. Davanti a questa situazione, la nostra richiesta è quella di sospendere per due anni la legge Bossi Fini sull’immigrazione, così da tutelare i lavoratori stranieri e consentire loro di trovare una nuova occupazione nel caso dovessero perdere il lavoro a causa della crisi economica». «C’è necessità - ha aggiunto Dragan Djukic - di una legge sull’immigrazione che preveda il diritto al permesso di soggiorno a coloro che riescono a dimostrare la sussistenza di un rapporto di lavoro o di disoccupazione, contrastando in questo modo il lavoro nero».In crescita, secondo i dati forniti dalla Cgil, anche il numero degli «inoccupati», ovvero le persone che sono in cerca del primo lavoro, cresciuto del 30.4% fra primo e secondo semestre 2008 e del 93.1% se si considera gli extracomunitari fra il primo bimestre del 2008 e quello di quest’anno.In coda alla conferenza stampa la Cgil ha anche affrontato il tema del decreto flussi, con il quale a Mantova sono stati triplicate le assegnazioni in base alle 13.500 richieste presentate a fine 2007. «Un dato e un ritardo che dimostrano gli errori della legge - ha concluso la Castagna - che, di fatto, favorisce la crescita delle situazioni irregolari».
fonte: espresso.repubblica.it
MIlano,Atm: «Immigrati alla guida di bus e tram»
Ci sarebbero gli extracomunitari, gli stranieri in regola. Abili, patentati, ma inarruolabili, tagliati fuori da un Regio decreto del 1931, quello per cui il tram lo guidano solo gli italiani... «Va rispettato», osserva Catania, ma «potrebbe valer la pena di rivederlo, visto che ha più di settant'anni. È superato, antistorico e totalmente inadatto a gestire aziende moderne orientate all'efficienza per erogare servizi ai cittadini». Che passi lo straniero. Forse è il momento di svecchiare la legge e allinearsi all'Europa, suggerisce il presidente di Atm, ché nonostante la crisi e i tagli si fatica a trovare manodopera. E poi perché solo ai lavoratori di «ferrovie, tramvie e linee di navigazione» non si applica lo Statuto dei lavoratori (legge 30) ma il Regio decreto dell'8 giugno 1931, numero 148, titolo II, articolo 10: «Per l'ammissione al servizio in prova è necessario essere cittadino italiano o di altre regioni italiane quando anche il richiedente manchi della naturalità». Il tema è lanciato.
fonte: corrieredellasera.it
Processo per schiavitù nel foggiano: condanne confermate in appello
fonte: adnkronos.com/IGN
venerdì 13 febbraio 2009
A QUARTO UN AMBULATORIO PER MALATTIE INFETTIVE PER CITTADINI EXTRACOMUNITARI
Lo scopo è quello di favorire la rete di controlli epidemiologici per la tutela della salute della popolazione residente e quella immigrata portando sul territorio attività dell’ospedale "Cotugno" di Napoli, razionalizzando così i costi.
L’ Ambulatorio per malattie infettive, finanziato interamente dalla Provincia di Napoli è il frutto della sinergia tra il dipartimento servizi epidemiologici dell'Asl Napoli 2, Ospedale Cotugno ed il Comune di Quarto . Una sorta di “osservatorio epidemiologico”per garantire la salute pubblica, effettuando un monitoraggio costante per capire l’eventuale presenza di malattie infettive sul territorio della ASL NA2. Contribuirà all’attività dell’ambulatorio l’associazione di promozione sociale “Ashiwa” .
L'ambulatorio partirà il giorno 18 febbraio e sarà aperto al pubblico per due mercoledì al mese dalle ore 17,00 alle 19,00 presso l’ambulatorio s.t.p. del distretto n. 59 ASL NA2.
Alla presentazione dell’Ambulatorio interverranno:
-Sindaco di Quarto Dott. Secone Sauro
- Assessore all’immigrazione e Cooperazione internazionale Provincia Dott. D’Aimmo Isadora
- Assessore alle politiche sociali del Comune di Quarto Dott. Morisco Dario
- Direttore Asl NA2 Dott. Ateniese Raffaele
- Direttore dell’ ospedale Cotugno
giovedì 5 febbraio 2009
Ddl sicurezza: Ordini medici, norme irragionevoli
fonte:http://www.rassegna.it
giovedì 29 gennaio 2009
mercoledì 28 gennaio 2009
Fuga da Lampedusa
Situato dapprima nell’area adiacente all’aeroporto dell’isola, con una capienza massima di 80 posti, il centro di detenzione di Lampedusa, in funzione dal 1998, subito dopo l’approvazione della legge Turco-Napolitano, è stato, in tutti questi anni, varie cose al contempo: luogo di sperimentazione delle politiche di esternalizzazione, italiane ed europee, una fabbrica di clandestinizzazione, luogo di deportazione (verso la Libia), e sempre, contemporaneamente, un girone infernale in cui i migranti, arrivati sull’isola, venivano fatti sparire. Negli ultimi anni, mentre il centro è stato trasformato con un colpo di bacchetta magica in “centro di primo soccorso ed accoglienza”, quasi i nomi bastassero a cambiare la realtà della detenzione, e poi trasferito in una zona disabitata dell’isola per aumentare la sua capienza, e mentre cresceva a dismisura la percentuale dei migranti potenziali richiedenti asilo in arrivo sull’isola, il sistema sembrava essere ormai rodato: qualche giorno di permanenza lì dentro e poi ponti aerei per trasferire i detenuti verso le altre detenzioni italiane. Ma gli ultimi arrivi sull’isola, aumentati notevolmente nel corso del 2008, sino ad arrivare a fine anno alla cifra di 30.682, e soprattutto i numerosi arrivi intorno ai giorni di Natale hanno fatto cambiare opinione a Maroni che ha deciso di modificare quel sistema: non più ponti aerei verso gli altri centri italiani, ma il trasferimento sull’isola della Commissione territoriale per il riconoscimento del diritto d’asilo di Trapani (con decreto del 14 gennaio 2009) e l’attesa nel centro da parte dei richiedenti asilo della decisione sulla loro sorte di tale Commissione. Per gli altri, il trasferimento in un nuovo centro, inaugurato due giorni fa, sempre a Lampedusa, ma in questo caso “centro di identificazione e di espulsione” da cui i detenuti dovrebbero essere rimpatriati direttamente nei loro paesi o deportati in Libia. Sembrava, a Maroni e al governo italiano, che anche in questo caso le cose potessero funzionare. Ma la bacchetta magica della detenzione e della deportazione in questi giorni non ha funzionato, inceppata dapprima dalle ambigue proteste degli abitanti che si appellano alla vocazione turistica dell’isola per affermare che non vogliono che si trasformi in una nuova Alcatraz e, ora, dalla rivolta dei migranti, per i quali l’inferno senza la prospettiva di un nuovo inizio, da rifugiati o da clandestinizzati, si è fatto del tutto insostenibile. Alla fine della giornata, che ha visto i migranti in piazza insieme agli abitanti, molti sono rientrati nel centro, non tutti. Nessun problema e soprattutto nessuna fuga, ha dichiarato Silvio Berlusconi, il centro non è una struttura chiusa, i migranti possono uscire, andare in paese e bersi una birra. Oggi, come al solito, l’hanno fatto!
(24 gennaio 2009)
la cronaca della giornata:
http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo439572.shtml
video della giornata:
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_4e644aca-ea00-11dd-a42c-00144f02aabc&vxBitrate=300
galleria di immagini:
http://www.corriere.it/gallery/Cronache/vuoto.shtml?2009/01_Gennaio/immigrati/1&1
http://www.multimedia.ilsole24ore.com/fotogallery/9a9896c0-ea38-11dd-9fc6-dcc34ac3b9ed/9a9896c0-ea38-11dd-9fc6-dcc34ac3b9ed.shtml?1
il video sul centro Lampedusa 2009: se questo è un uomo
http://www.youdem.tv/
alcune immagini del centro “di primo soccorso”:
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/lampedusa-cpt/1.html
immagini della protesta degli abitanti:
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/lampedusa-rivolta/1.html
appello delle associazioni:
http://www.asgi.it/content/documents/dl09012300.documento.tavolo.situazione.lampedusa.23gen09.pdf
fonte: www.storiemigranti.org