giovedì 28 agosto 2008

RACCOLTA DI PROVERBI AFRICANI

I popoli africani hanno elaborato a partire dall’ osservazione e dall’ esperienza, e espresso in proverbi, un certo numero di affermazioni di fondo costituenti una sorta di “filosofia prima” su cui si basa la loro interpretazione del mondo e dell’ uomo. Fra queste affermazioni di principio vi sono le seguenti:


ESPERIENZA
- Sbagliando strada si impara a riconoscere la propria strada (schambala).
- I giorni non si scavalcano (tupurì).

EVIDENZA
- Non si conosce il domani (tupurì).
- Ogni ferita lascia una cicatrice (pigmei).

LIMITE
- Anche se avete il collo lungo non potete vedere dietro la collina (ngbaka).
- Non si deve chiedere al sale di essere dolce (bamileke).

NECESSITA’ DI SCEGLIERE
- La pelle del leopardo è bella, ma il suo cuore è cattivo (baluba).
- Quando un uomo libero viene legato con una corda la spezza (bantu).


UOMINI E DONNE

Molti proverbi africani descrivono l’ uomo e la donna nel loro carattere e comportamento individuale, per così dire “in assoluto”, indipendentemente dal loro inserimento in un contesto familiare o sociale. Come avviene abitualmente in casi del genere, l’ accento cade più sui difetti che non sulle qualità.
Si tratta infatti di consigliare l’ individuo a frenare le sue tendenze negative, rendendolo così il più possibile adatto ad assumere un comportamento armonioso ed equilibrato in famiglia e in società.


A.VIZI E VIRTU’
CONSTATAZIONI GENERALI
- Saper nuotare e andare a cavallo è bene, ma conoscere se stessi è meglio (bambara).
- Si guarisce una malattia, ma non si guarisce mai una cattiva abitudine (beti).

BUONI E CATTIVI
- Anche se la menzogna parte di buon mattino e la verità solo verso sera, la verità raggiungerà la menzogna (peul).
- Si dice male degli assenti, ma si temono i presenti (lulua).

SUPERBI E MODESTI
- I tatuaggi sulla schiena sono gli altri ad ammirarli (lascia che sono gli altri a lodarti) (bayombe).
- Chi costruisce la capanna sul ciglio della strada dovrà sopportare la sofferenza altrui (bamileke).

INGRATI E RICONOSCENTI
- E’ fuoco a cuocere i nostri cibi, ma quando il fuoco distrugge il villaggio, tutti si lamentano (ewe).
- Tagli forse l’ albero che ti ha salvato il giorno in cui sei fuggito davanti al bufalo? (bambala).

PAZIENTI E IMPAZIENTI
- Non esiste un unico giorno, anche domani il sole risplenderà (andoga).
- La notte è lunga ma poi viene il giorno (bornu).

EGOISTI, AVARI E PARASSITI
- In una casa dove si patisce la fame il cane non entra (mongo).
- Una mamma avara non rifiuta nulla al suo bambino (duala).

LADRI E INSAZIABILI
- Chi chiede non è ladro (bamileke).
- Chi ha trovato un fungo cerca tutt’ intorno per scoprirne degli altri (bamileke).

PIGRI E LAVORATORI
- Perchè piantare così presto, non è ancora piovuto! (basuto).
- Il coltivatore è solo, ma quelli che mangiano sono molti (schambala).


B.REGOLE DI VITA
AMORE VERSO LA PROPRIA ETNIA

- La tartaruga non abbandona la sua corazza (basuto).
- Al mattino gli uccelli volano via, ma la sera ritornano tutti al nido (ivili).

ATTACCAMENTO ALLA FAMIGLIA E AI CONSANGUINEI
- Nel grembo della madre il bambino non manca di nulla (azande).
- La lingua e i denti a volte litigano con la bocca, ma ciò non impedisce che continuino a rimanere insieme (bantu).

FIEREZZA PERSONALE E RISPETTO VERSO TUTTI
- Lo scoiattolo è piccolo, ma non è schiavo dell’ elefante (bornu).
- La lingua non ha ossa e tuttavia è molto potente (Rwanda).

PRUDENZA
- Non gettare il bastone prima di aver attraversato lo stagno (duala).
- non si prende il fuoco con la mano (kanuru).

PREVIDENZA
- Il giorno non ritorna indietro (tupurì).
- La iena dice: devo imparare a camminare su tre zampe, per saperlo fare quando sarò vecchia (bambara).

DISCREZIONE
- La parola che esce dalla bocca scavalca ben presto le montagne (Burundi).
- La gallina fa le uova quando la gente non la guarda (libinza, mongo).

SENSO DI RESPONSABILITA’
- La coda della mucca sorveglia a destra e a sinistra (wadchagga).
- Il sole non dimentica alcun villaggio (ambede).

SOLIDARIETA’ E AIUTO SCAMBIEVOLE
- Non si costruisce una casa da soli (Rwanda).
- Le formiche hanno detto: mettiamoci insieme e riusciremo a trasportare un elefante (mossi).

CURARE LA VERA AMICIZIA
- A due a due è il segreto della felicità (ekonda).
- Anche il vostro cane conosce la casa dei vostri amici (batetela).

FUGGIRE LE CATTIVE COMPAGNIE
- Chi cammina sui carboni ardenti si brucerà i piedi (ntomba).
- Quando si va insieme allo scoiattolo si impara ad arrampicarsi, ma anche a rubare (asolongo).

EVITARE I PERICOLI
- La tartaruga non morde la zampa del leopardo (pigmei).
- Il fuoco che riscalda finirà per bruciarvi (pigmei).

IMPARARE A SBROGLIARSELA
- Le macchie del leopardo nessun animale riusciva a contarle, ma la tartaruga sì; disse: sono due, gialla e nera (basa).
- Gli uccelli si salvano con le loro ali, l’ uomo con la sua bocca (ekonda).

ASCOLTARE I CONSIGLI
- Capita a volte che il saggio sia consigliato da un pazzo (beti).
- Chi ti consiglia di costruire la capanna non ti darà neppure un fascio di paglia per coprirla (bateke).


C.DUE CONDIZIONI PARTICOLARI
LA VITA IN CONDIZIONE DI ESTREMA POVERTA’

- Non è che il cane preferisca gli ossi alla carne, è che nessuno gli dà la carne (akan).
- Ciò che il muto ha visto il cieco vedrà (lulua).

LA VECCHIAIA E LA MORTE
- Non si stende un tappeto davanti alla morte (vakaranga).
- La vita viene lentamente, la morte all’ improvviso (tsonga).

LA VITA IN FAMIGLIA
La tradizione africana ha sempre accordato molta importanza alla famiglia. Essa conosce le gioie e le sofferenze della vita familiare e sa che un matrimonio sbagliato e un’ educazione dei figli difettosa può essere fonte di molti guai sia per i diretti interessati che a livello di villaggio e di clan. D’ altra parte, essa antepone gli interessi del clan a quelli personali. Nel matrimonio il valore primordiale è quello della fecondità e nell’ educazione quello di un armoniosa inserimento della vita del ragazzo e del giovane nella vita del villaggio. Come l’ amore, pur importante e considerato, è subordinato alla fecondità, così lo sviluppo della personalità del ragazzo e del giovane, pur importante e considerato, è subordinato alla vita del villaggio e più in generale del clan cui appartiene.

DIVERSA NATURA DELL’ UOMO E DELLA DONNA
- La lingua dell’ uomo è come la pioggia della stagione secca, quella della donna come la pioggia della stagione delle pioggie (fang).
- Un coltello non teme le spine, una donna non teme il marito (mongo).

AMORE
- Non fa mai notte dove ci si ama (Burundi).
- Il sentiero che porta verso le persone amate non ha spine (duala).

SCELTA DEL PARTNER
- Quando vai a pescare scegli un luogo adatto; quando vuoi sposarti, scegli in una buona famiglia (basakata).
- Vuoi appoggiarti a un albero, renditi anzitutto conto se è abbastanza robusto (ambede).

MATRIMONIO
- Il matrimonio è come la pioggia; si comincia dicendo: quando pioverà? Alla seconda pioggia si dice: ora basta; alla terza: è decisamente troppo (pigmei).
- Quando mangi un uovo, non disprezzare la gallina (i suoceri) (bangala).

COMPLEMENTARIETA’ E COLLABORAZIONE
- La mano sinistra pulisce la mano destra (ngombe, basonge).
- La famiglia matura si consolida con il dialogo (bayombe).

INDISSOLUBILITA’ DEL MATRIMONIO
- Il filo segue l’ ago (batetela).
- Il cane resta presso il padrone che lo nutre (bahunde).

POLIGAMIA
- Il pesce preparato dalla moglie di un poligamo è mangiato dalla sua rivale (bahumbu).
- Se non segui questo sentiero a che serve orientarti sul sole (se non è tua moglie, perchè guardarla!) (ekonda).

LA POSIZIONE DEI GENITORI
- La gallina non ha latte, ma nutre i suoi piccoli con il calore del suo corpo (schambala).
- Se uccidi il piccolo dell’ ippopotamo uccidi anche sua madre (bangala).

LA POSIZIONE DEI FIGLI
- Anche se sua madre è povera, nessun bambino la sfugge per correre dietro a un’ altra madre (minah).
- Il bambino che non è mai uscito di casa pensa che solo sua madre sa fare bene il sugo (minah).

IL RUOLO DEI GENITORI: EDUCARE, SORVEGLIARE, CORREGERE....
- Il caimano dice: non andare in acqua con il piccolo di un altro (tupurì).
- Si dà la forma all’ argilla finchè è umida (peul).

....MA SENZA TROPPA SEVERITA’
- La collera di una madre non dura più di una notte (Burundi).
- Un figlio che incendia la capanna non lo si uccide (bakusu).

CURARE ANCHE LA PERSONALITA’ DEI FIGLI
- Si genera un uomo, non il suo comportamento (bahaya).
- Il cuore conserva ciò che l’ orecchio ha inteso (bayombe).

IL RUOLO DEI FIGLI: OBBEDIRE E SEGUIRE I CONSIGLI
- La tartaruga si è fatta da sola, ecco perchè ha le zampe storte (ekonda).
- Seguiamo le parole degli anziani ma, non i loro pensieri (fante).

QUALE IL PADRE TALE IL FIGLIO
- La scimmia deve la sua coda o a suo padre o a sua madre (pangwe).
- Anche il piccolo leopardo si chiama leopardo (bambala).

....MA NON SEMPRE:
- La mosca ha generato un’ ape (bamoun).
- Se il ferro non è buono non bisogna prendersela con il fabbro (ekonda).

LA VITA DEL VILLAGGIO
proverbi riguardanti i rapporti umani a livello del villaggio (e delle tribù) sembrano perseguire un triplice scop: produrre e conservare un alto livello di armonia comunitaria, clanica e tribale; orientare la vita e l’ azione dell’ individuo verso il bene comune; mettere in guardia il singolo da ogni eccesso nelle sue relazioni sociali.

IL CAPOVILLAGGIO E L’ ESERCIZIO DELL’ AUTORITA’
- Un capo è come un elefante è difficile rovesciarlo (bahaya).
- L’ autorità è nella mano (nella generosità) (tumbuka).

GIOVANI E ADULTI
- Vecchia scopa pulisce meglio di una nuova (ga).
- Quando compare la barba, scompare l’ infanzia (Rwanda).

FORTI E DEBOLI
- Uno scarafaggio in un pollaio è perduto (bandibu).
- Sacco vuoto non sta in piedi (mandingue).

RICCHI E POVERI
- L’ elefante nasce con le scarpe (andoga).
- Il ricco si salva con il denaro, il povero con la bocca (bantandu).

I VECCHI
- Non si insegna a una vecchia scimmia a fare le boccacce (bakongo)
- La vecchia tiene in mano il potere con il fuoco (tupurì).

I FORESTIERI
- Il forestiero è come una gallina bianca lo si riconosce immediatamente (tumbuka).
- Il forestiero non si porta dietro la sua capanna (mossi, bayombe).

I CONFLITTI....
- Si può dormire quando si ha fame, ma non quando si è in rotta con qualcuno (baluba).
- Coloro che litigano non si insegnano l’ un l’ altro le cose da rimproverarsi (mongo).

....E LA LORO GRADUALE SOLUZIONE:
A.NON CERCARE DI NASCONDERSI

- Le erbe alte possono nascondere le faraone, ma non possono soffocare il loro grido (peul).
- Non potete nascondere il fumo di una capanna che avete incendiato (Burundi).

B.NON CERCARE SCUSE O INCOLPARE ALTRI
- Quando il leopardo mangia il suo piccolo, dirà che è stato lo zibetto a mangiarlo (bangala).
- Chi vuole uccidere il suo cane l’ accusa di avere le pulci (pigmei).

C.AFFIDARSI A CHI AMMINISTRA LA GIUSTIZIA E ACCETTARNE LA DECISIONE
- Anche chi ha inventato i tabù beve l’ acqua (anche il legislatore deve sottostare alla legge) (ngombe).
- Un giudice senza intelligenza è come un fucile arrugginito (fang).

L’ ESSERE SUPREMO
E’ unico e trascendente. E’ Creatore e Signore assoluto. E’ fonte della vita e della forza. Protegge e difende le sue creature.
- Se Dio non ti prende la vita, nessuno può togliertela (mossi).
- L’ orfano ha Dio per Padre (mossi)

ALCUNI PROVERBI DI USO COMUNE IN LINGUA SWAHILI
- La natura dello schiavo è la parola, quella dell’ uomo libero l’ azione.
- Il veleno della parola è la parola.
- Il silenzio ha una forte risonanza.
- Due elefanti si battono, le erbe riportano ferite.

fonte: daddo.it

giovedì 7 agosto 2008

FESTA ASHIWA 2008

Anche quest'anno la festa multietnica organizzata dall'associazione Ashiwa continua a crescere: nei numeri e nella partecipazione. Un sentito ringraziamento agli organizzatori, a chi ci ha ospitato, agli artisti, ai volontari ed ai partecipanti tutti.





In anteprima alcune foto!!!



L'allegra combriccola..



Se continua così , l'anno prossimo tutti in Piazza Europa (Quarto, NA)!!!



Jambè....


Mangiatori di fuoco...


nonchè balli e danze!
E infine un piccolo trailer in attesa del film che sarà postato prossimamente dal titolo "Ashiwa in festa".