mercoledì 27 maggio 2009

Da che parte stare - FOTO e AUDIO dalla manifestazione nazionale di Milano


Sabato 23 maggio un grande corteo ha attraversato le vie di Milano: dalla stazione centrale fino al cuore di Milano, piazza Duomo, oltre 20.000 uomini e donne, italiani e migranti, hanno sfidato il caldo e il silenzio che circonda la condizione migrante. Un grande corteo che rifiuta la logica della "guerra tra poveri" e la rovescia. Non con la semplice solidarietà, ma con una scelta di parte precisa: la parte dei migranti e delle migranti, la parte di coloro sui quali a causa della Bossi-Fini si scarica il peso maggiore della crisi, e che sono indicati con il pacchetto sicurezza come i nemici da combattere (leggi l'appello della manifestazione).

FOTO E APPROFONDIMENTI http://www.coordinamentomigranti.splinder.com/post/20615819/Da%20che%20parte%20stare%20-%20FOTO%20e%20AU

FONTE coordinamentomigranti.splinder.com

venerdì 22 maggio 2009

Siamo tutti migranti.

http://www.youtube.com/watch?v=0oJcgFkFuAc

venerdì 15 maggio 2009

Una giornata di un clandestino

Sono le 5, mi sono appena svegliato. I miei compagni dormono ancora. Metto su un po’ di latte e riscaldo il riso che mangeremo. Oggi inizia una nuova giornata, devo far presto per arrivare al solito angolo di strada sperando che venga il “caporale” e mi scelga per lavorare. E’ già una settimana che mi hanno promesso di chiamarmi ma ancora non ho trovato lavoro. Dicono che non parlo bene l’italiano e che quindi è difficile potermi spiegare cosa devo fare. Io ho buona volontà, cerco di studiare ma questi suoni che sento e che chiamano parole sono difficili. Sento dei colpi alla porta, voci dure che mi dicono di aprire. Apro e sono sbattuto contro il muro. I miei amici ancora mezzi addormentati vengono buttati giù dal letto.”Carabinieri, documenti subito”. Mi sembra di rivivere l’incubo da cui sono scappato. Qui non c’è la guerra, eppure i modi di costtoro sono uguali a quelli dei miliziani. Hanno le stesse divise di quelli che quando ci vedono passare sui camion mentre ci conducono al lavoro, girano lo sguardo dall’altra parte e fanno finta di non vederci. Il mio caporale quando li incontra li saluta e ci dice di non preoccuparci, perché “sono amici”.Perché oggi ci trattano così? Hanno buttato tutte le nostre cose per aria, e questa stanza di 50 mq che divido con altri tre miei compagni, sembra un campo di battaglia. Ci portano su di un furgone, ho paura e leggo la stessa paura negli occhi dei miei compagni. Mentre mi conducono in caserma, ripenso a tutto quello che ho affrontato per venire qui. Ho solo 16 anni e mi sento un vecchio. Ricordo ancora quando vennero gli uomini bianchi buoni e mi promisero che per me ci sarebbe stato un futuro in Italia. Italia..dov’è l’Italia. Io conosco appena qualche villaggio qui vicino ed il più vicino è a 20km dal mio. L’italia è dopo il mare. Il mare…. Ho passato la notte prima della mia partenza con mia madre che mi guardava e tratteneva le lacrime. Siamo partititi ch’era ancora notte, ci abbiamo messo un mese per arrivare al mare. Eccolo, è la prima volta che lo vedo. Ci hanno caricato su di una barca, tutti insieme e siamo partiti. Chissà se il mio dio è potente pure qui. Io so che mi protegge sulla terra, ma queste onde che ci sbattono riuscirà a fermarle? Sono due giorni che siamo in viaggio, no è solo mezz’ora. Siamo arrivati. Ci portano in uno stanzone, ci urlano e ci prendono le impronte, Ci dicono cose che non capiamo e ci stanno dicendo che abbiamo “contravvenuto alle disposizioni previste dall’art…..della legge…”. Ci fanno aspettare in una stanza . Quanto tempo è passato? Provo a chiedere dell’acqua, ma non mi rispondono. Il tempo passa. Ecco si riapre la porta, forse è finita. No, ci spintonano su di un nuovo furgone. Ripartiamo. Non è più il rumore del mare, è il traffico. Andiamo verso Napoli. Ci portano in Questura. Ci fanno scendere, davanti a noi facce di persone compiaciute che ci guardano come criminali. Ci fanno scendere e ci portano in una nuova cella. Forse adesso ci daranno da mangiare e da bere. Sono stanco, sono passate ore e nessuno che ci dica che cosa succederà. Forse fuori i mie amici avranno saputo, forse adesso arriverà qualcuno che parla la mia lingua ed a cui potrò dire che non ho fatto niente di male, che sono qui perché cercavo un lavoro. Fuori, fuori mi sento ancora come quando viaggiavamo chiusi nella stia nella nave. Ho sete, ho fame, qui continuano a guardarmi come se fossi un criminale. Dove sono gli altri miei compagni? E’ finita, sono le 19,20, ho ancora fame e sete, ma sono fuori. Ho un foglio che dice che sono un indesiderato, che devo andare via, che devo ritornare nel mio paese. Non posso tornare sconfitto. I miei familiari hanno mandato me perché ero il più forte, perché potevo aiutarli. Non torno. Resto clandestino.

Blitz e maltrattamenti a Quarto Flegreo (NA)

In data 13 maggio c.a., alle ore 6.00 del mattino, un gruppo operativo della sezione di Pozzuoli dei carabinieri di stato , sono stati protagonisti di un blitz effettuato presso l'abitazione di 9 immigrati di nazionalità burkinabè.
I suddetti hanno fatto irruzione nell'abitazione sita in via Sannullo a Quarto Flegreo ed hanno prelevato gli immigrati, conducendoli prima presso la stazione dei Carabinieri di Pozzuoli dove gli sono state prelevate le impronte digitali e contestato l'ingresso clandestino nel territorio italiano.
Successivamente gli è stato notificato il foglio di espulsione dal territorio italiano ed in seguito, in maniera alquanto anomala, i sovvenzionati sono stati trasferiti alla questura centrale di Napoli, nella quale sono stati trattenuti fino alle ore 19.
L'associazione Ashiwa Arci di Quarto, presso la quale i ragazzi immigrati seguono i corsi di lingua italiana e si avvalgono di assistenza legale e morale, insieme all'associazione Bayri, costituita dagli immigrati del Burkina Faso come associazione di promozione sociale e culturale, denunciano i maltrattamenti subiti dai fermati e consistenti in:

1) mancata assistenza di un mediatore culturale, in quanto, pur essendo i verbali redatti in varie lingue, non è stato considerato il fatto che non tutti i fermati parlano le lingue riportate, e non tutti i fermati sono in grado di leggere e comprendere quanto scritto

2) mancata fornitura di acqua e viveri durante l'intera durata del fermo (18 ore)

3)dall'esame della documentazione rilasciata, si notano incongruenze:
è stato notificato un decreto di espulsione senza che lo stesso sia stato fatto precedere da un regolare foglio di via.