lunedì 28 aprile 2008

No all'arresto immediato per chi vende cd e dvd pirata


24 aprile 2008 – No all’arresto immediato degli ambulanti che mettono in vendita cd e dvd privi del bollino Siae. Così la Cassazione che - contrariamente da quanto pretendeva una Procura siciliana – qualche giorno fa non ha convalidato l'arresto di un 'vu' cumprà ' africano sorpreso dai carabinieri, nell'agosto del 2007, mentre cercava di vendere cd e dvd falsi sulla spiaggia di Taormina. Spiega infatti la Suprema Corte - con la sentenza 14705 della Terza sezione penale - che in base a una recente decisione della Corte di Giustizia Europea (il verdetto 'Schwibbert' dell'8 novembre 2007) l'arresto di chi vende cd e dvd 'pirata' è possibile solo nei Paesi che hanno provveduto a notificare alla Commissione Ue di aver adottato "l'obbligo di apporre sui dischi compatti, contenenti opere, il contrassegno Siae in vista della loro commercializzazione nello Stato membro interessato". L'Italia non ha provveduto a comunicare tale obbligo "tecnico" a Bruxelles e, dunque, "non essendo stato tale obbligo comunicato, non si può farlo valere nei confronti dei privati". Pertanto, aggiunge la Cassazione , "in considerazione della natura vincolante della sentenza resa dalla Corte di Giustizia, la condotta dell'ambulante arrestato a Taormina non può assurgere a rilievo penale".Niente da fare quindi per il pm che contestava la decisione del Tribunale di non confermare l'arresto dell'ambulante sorpreso con 238 pezzi, tra cd e dvd. La vendita di cd e dvd falsi rimane, però, sempre un reato anche se non 'punibile' con l'arresto immediato.

giovedì 24 aprile 2008

Francia:regolarizzazione caso per caso


Ok a chi ha un lavoro in settori che soffrono mancanza di manodopera

Dopo una settimana di sciopero dei lavoratori sans papiers, il governo francese apre a una regolarizzazione “caso per caso”. Ieri sindacati e associazioni hanno presentato alle prefetture della regione parigina le domande di regolarizzazione per almeno 600 clandestini. Una possibilità offerta dall’articolo 40 della legge sull’immigrazione in vigore dallo corso autunno, secondo il quale si può sanare al posizione di clandestini impegnati in settori con carenza di manodopera, purchè ci sia "un impegno fermo del datore di lavoro”. Il sindacato di sinistra, la Cgt, vorrebbe estendere questa possibilità anche alle badanti, ai dipendenti senza busta paga che possono mostrare dei collegamenti con il datore di lavoro e a quelli licenziati a causa della nuova legge, che obbliga i datori di lavoro a verificare i documenti dei lavoratori. Il ministro dell' immigrazione Brice Hortefeux ha sottolineato che non ci sarà una regolarizzazione di massa. "Non si tratta di entrare in una discussione su migliaia di regolarizzazioni. Abbiamo un dispositivo che ci consente di regolamentare in modo circoscritto, caso per caso, un certo numero di situazioni” ha spiegato il capo della sua segreteria, Thierry Coudert. I datori di lavoro chiedono però una regolarizzazione ampia e veloce. "Il caso per caso non è una soluzione e non si può trascinare questa situazione troppo a lungo. Questo spingerebbe i datori di lavoro a licenziare: per noi sarebbe un non senso e una perdita economica" ha detto il presidente del secondo sindacato francese degli albergatori e dei ristoratori, Didier Chenet.Nell'industria alberghiera e della ristorazione francese un lavoratore su dieci è immigrato e ogni anno mancano all’appello 20.000 lavoratori. "Il nostro – dice Chenet -è un lavoro sotto pressione, e anche con la regolarizzazione di tutti questi sans papiers avremmo ancora bisogno di altri dipendenti. In ogni modo i clandestini non prendono il posto di altri salariati".

(fonte:stranieriinitalia.it)

lunedì 21 aprile 2008

Ancora Bossi-Fini!


Se necessario, rinegoziamo la libera circolazione dei comunitari". Il sindaco di Milano Moratti: "Servono accordi tra i Governi per l'immigrazione"
MILANO, 21 aprile 2008 - La Legge Bossi-Fini ha tutti gli strumenti adeguati per contrastare l'immigrazione clandestina, non c'è bisogno di un'altra legge, semmai la si può aggiornare". Sono le parole di Roberto Maroni, in un intervista pubblicata oggi sul Corriere della sera. "È un problema essenzialmente di applicazione - spiega Maroni - bisogna attuarla con rigore, come la legge Biagi".
Oggi Maroni, intervenendo su Radio 24 a proposito dell'allarme sicurezza, ha parlato anche dei romeni e degli altri cittadini comunitari. L'esponente leghista, candidato alla poltrona di ministro dell'Interno, ha detto di ritenere che sia giusto allargare le frontiere e garantire la libera circolazione ma lo Stato "non può abdicare" al suo dovere di garantire la sicurezza dei propri cittadini, "Se serve - ha precisato - bisognerà rinegoziare con la Commissione Ue queste regole di libera circolazione dei cittadini, ponendo dei limiti quando è in gioco la sicurezza nazionale e dei cittadini stessi".
Sul tema immigrazione è intervenuta ieri anche il sindaco di Milano Letizia Moratti rispondendo ad una domanda di Lucia Annunziata a proposito degli sgomberi di aree occupate da irregolari e nomadi a Milano. "La questione degli immigrati clandestini va risolta con accordi tra governi, come si fece con Albania e Libia, accordi che permisero di rallentare il flusso degli immigrati" - ha spiegato. "Gli sgomberi effettuati a Milano - ha sottolineato il sindaco - erano dovuti, c'erano dei rischi per la salute che erano stati segnalati. Siccome io sono per la politica del prevenire e non per quella del reprimere credo che si debba seguire la linea di fare accordi tra governi. Nel caso della Romania ad esempio non é stato fatto un accordo. Non posso certo essere io, sindaco di Milano a fare un accordo con il ministro romeno. Questa è una cosa che deve fare il governo italiano".

(Fonte:www.stranieriinitalia.it)

sabato 19 aprile 2008

Circolare Inps su versamento contributi


INPS - Messaggio 15 aprile 2008, n. 8737
Lavoratori extracomunitari - Contratto di soggiorno per lavoro Sono pervenute da alcune sedi richieste di chiarimento sulla circostanza che la data di inizio del rapporto di lavoro denunciata all’Istituto, nel caso di lavoratori extracomunitari al loro primo ingresso in Italia per lavoro, sia successiva, a volte di mesi, alla data di sottoscrizione del ‘contratto di soggiorno per lavorò presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione.
A tale proposito si precisa che, ai sensi dell’attuale normativa in materia, il ‘contratto di soggiorno per lavorò non coincide con il vero e proprio “contratto di lavoro”.Con riferimento al primo, infatti, la norma parla di “... proposta di stipula di un contratto di soggiorno a tempo indeterminato, determinato o stagionale, con orario a tempo pieno o a tempo parziale e non inferiore a 20 ore settimanali e, nel caso di lavoro domestico, una retribuzione mensile non inferiore al minimo previsto per l'assegno sociale...” (D.P.R. 394/99 art. 30-bis comma 3 lettera c), così come modificato dal D.P.R. 334/04).
Inoltre, nel “contratto di soggiorno” manca un elemento essenziale: la data di inizio del rapporto di lavoro che, quindi, è possibile sia posteriore anche di qualche mese rispetto alla data di sottoscrizione del “contratto di soggiorno” presso il SUI.
Il “contratto di soggiorno”, pertanto, deve intendersi come impegno assunto dalle parti a concludere, nel termine previsto dalla norma, un contratto di lavoro le cui principali condizioni sono già indicate nel “contratto di soggiorno” stesso.
Il termine sopraindicato, entro il quale il datore di lavoro deve stipulare il contratto di lavoro con il lavoratore extracomunitario, inviando - per via telematica e, in caso di lavoro domestico, anche per raccomandata o fax - al Centro per l’Impiego competente il modello “Unificato Lav” (Decreto Interministeriale del 30 ottobre 2007), è di 6 mesi a partire dalla data di rilascio, da parte del SUI, del nulla-osta al lavoro subordinato, da intendersi come autorizzazione all’ingresso e alla permanenza in Italia per lavoro.
Lo Sportello Unico per l’Immigrazione, infatti, ricevuta la richiesta di nulla osta al lavoro per l’ingresso in Italia di uno straniero residente all’estero e sentito il parere di Questura, Direzione provinciale del Lavoro e Centro per l’Impiego competenti, convoca il datore di lavoro per la sottoscrizione del contratto di soggiorno e il conseguente rilascio del nulla osta all’ingresso in Italia dello straniero, che ha una validità di 6 mesi dalla data del rilascio stesso (D.Lgs. n. 286 del 1998, art. 22 comma 5 e D.P.R. n. 394/99 art. 31 così come modificato dal D.P.R. n. 334/04).
I sei mesi di validità del nulla osta sono a loro volta giustificati dalla procedura di rilascio del visto d’ingresso del cittadino straniero, dovendosi considerare che lo Sportello Unico invia il suddetto nulla osta al Consolato italiano di competenza, il quale rilascia il visto d'ingresso entro 30 giorni dalla richiesta (D.P.R. 394/99 art. 6 comma 5 così come modificato dal D.P.R. 334/04).Lo straniero, in possesso del visto, entra in Italia ed entro 8 giorni deve recarsi presso lo Sportello Unico per la firma del contratto di soggiorno e la compilazione del modulo per la richiesta del permesso di soggiorno (D.Lgs. 286/98 art. 22 comma 6).Si segnalano, infine, due casi specifici in cui è possibile che tra la data del rilascio del nulla-osta al lavoro da parte del SUI e la data della stipula del contratto di lavoro tra il datore di lavoro e il lavoratore extracomunitario intercorrano anche più di 6 mesi.

Flussi 2007:graduatorie online


18 aprile 2008 - Gli Sportelli unici per l’immigrazione iniziano a pubblicare sui loro siti internet le graduatorie delle domande presentate per il decreto flussi 2007. Alcuni hanno reso noto l’orario dell’ultima domanda rientrata nelle quote, altri una semplice lista con l’ordine di arrivo, da incrociare con i posti disponibili a livello provinciale , altri ancora hanno creato un form in cui inserire i dati del lavoratore. È bene tener presente che si tratta di graduatorie provvisorie, spesso incomplete (alcune, ad esempio, hanno solo le domande per nazionalità riservate), e quindi chi per ora non è tra i vincitori non disperi. Il lavoro degli uffici è solo all’inizio e per ogni domanda bocciata, perché magari l’impresa, il lavoratore o il contratto non hanno i requisiti previsti dalla legge, ne viene ripescata un’altra che fino a quel momento non era riuscita ad aggiudicarsi una quota.

venerdì 18 aprile 2008

IMMIGRAZIONE: DOMENICA A BOLOGNA LA GIORNATA DEI MIGRANTI


BOLOGNA, 17 APR - "Contro il razzismo, i pregiudizi e la voglia di una 'Bossi-Bossi' più rigida dell'attuale legge sull'immigrazione, può servire anche un giorno di sport, musica e divertimento". Così il Coordinamento Migranti di Bologna ha organizzato domenica la terza 'Giornata per la liberta' e i diritti dei migrantì. Appuntamento dalle 11 in piazza dell' Unità con un torneo di pallacanestro, degustazione di cucina etnica, concerti e danze da Perù, Senegal e Marocco. L'edizione 2008, inoltre, ha assunto un significato ancora più importante dopo i risultati delle ultime elezioni: "E' una vittoria che ci preoccupa quella della Lega - hanno spiegato Babacar Ndiayr e Nadia Benomar, due degli organizzatori - perché, per loro, gli immigrati vanno bene se lavorano in miniera, altrimenti sono quelli che rubano il posto agli italiani". Proprio il lavoro è uno dei temi che i migranti intendono porre all'attenzione del pubblico anche domenica: "Gli stranieri vivono una precarietà doppia: come si può legare la carta di soggiorno al vincolo di un lavoro a tempo indeterminato?". Anche perché, hanno sottolineato, "gli immigrati sono già ricattati dai datori di lavoro che marciano sopra alla 'Bossi-Fini': li obbligano a fare straordinari, minacciandoli di licenziamento". Così come, ha aggiunto Paola Rudan, "é una menzogna dire che la criminalità è solo straniera: i migranti che delinquono non vogliono visibilità né il permesso di soggiorno". Ma a pagare è chi fa la richiesta di rinnovo, "costretto a tempi di attesa anche di 8-10 mesi, durante i quali i migranti girano con un cedolino della posta che non serve a nulla perché non viene riconosciuto valido".

(fonte:ANSA).

Immigrazione. Caritas: Italia diventerà come la Germania




Studio: la Germania resta il paese di immigrazione europeo più grande ma l'Italia "é destinata" a diventarlo fra venti anni ROMA, 18 aprile 2008 - Quattro milioni di italiani sono emigrati in Germania dagli anni '60; tre milioni e mezzo sono poi rientrati. Gli italiani lì presenti sono ancora circa 550 mila; 140 mila hanno acquisito la cittadinanza tedesca. Lo sottolinea uno studio condotto dalla Caritas-Migrantes, realizzato insieme all'Ambasciata tedesca e alla Fondazione Friedrich Ebert, che confronta le esperienze migratorie fra Italia e Germania. Fra i due paesi c'é un' "ideale staffetta": l'Italia come la Germania è un grande paese di immigrazione, 3.690.000 di regolari all'inizio del 2007. La Germania resta il paese di immigrazione europeo più grande ma l'Italia "é destinata" a diventarlo fra venti anni. Infatti, mentre in Germania il saldo tra ingressi e uscite è sceso al di sotto delle 50 mila unità, in Italia nel 2006 ha superato le 600 mila e mentre le uscite sono poche decine di migliaia. Anche nel 2007, il ritmo di crescita di immigrati dovrebbe essere quanto meno di 300 mila unità, più o meno come la Germania negli anni '60. Il caso migratorio tedesco si compone, dal 1952, di 36,3 milioni di ingressi e 26,5 milioni di rimpatri. E' un record in Europa. Si calcola che su una popolazione di 82,5 milioni di persone abbiano un passato migratorio 1 ogni 5 residenti. La popolazione straniera in Germania è ora scesa a 6.751.000 unità. Il flusso annuale continua a essere imponente, coinvolge più di un milione di immigrati. Alcuni elementi fanno prevalere l'Italia rispetto alla Germania: i ricongiungimenti familiari, 87.000 rispetto a 76.000; l'incidenza totale delle nascite, 10% contro 5%. In altri casi invece prevale la Germania: il peso delle seconde generazioni (750.000-398.000) e il flusso delle naturalizzazioni (125.000 l'anno-19.000). Per lo studio, l'esperienza tedesca aiuta a prendere atto di aspetti positivi connessi con l'esperienza migratoria. Ad esempio, in Germania le 300.000 aziende promosse dagli immigrati danno lavoro a 1 milione di immigrati. Anche in Italia, alcune previsioni sono promettenti: dalle attuali 141.000 aziende con titolare straniero si potrà passare a 336.000 aziende, con 20 miliardi di euro aggiuntivi e benefici occupazionali molto concreti.


giovedì 17 aprile 2008

Il procuratore di Bolzano: “In Alto Adige nazifascismo allarmante”

Arrestati 16 ragazzi accusati di incitamento alla discriminazione, all’odio e alla violenza per motivi etnici e razziali
Trento - 17 aprile 2008 – Quando in Italia si parla di razzismo, vengono tirate in ballo alcune regioni italiane più di altre. E non c’è niente da fare, più spesso fanno parte del settentrione. In Trentino-Alto Adige il nazifascismo "è un fenomeno con una diffusione allarmante che vede coinvolti giovani e giovanissimi dai 16 ai 22 anni". Così il procuratore di Bolzano, Cuno Tarfusser, lancia l'allarme. Lo fa in seguito all'operazione che la scorsa notte ha portato all'arresto di sedici giovani altoatesini accusati di incitamento alla discriminazione, all’odio e alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali. Cento invece sono gli indagati. Per il procuratore "si tratta di un fenomeno pericoloso, anche per forme diffuse di proselitismo”. “Non si può – dice Cuno Tarfusser - far finta che queste cose non esistano". L'operazione, svolta in collegamento con le autorità di polizia tedesche ed austriache, ha preso il via da una serie di aggressioni che si sono verificate nella zona di Merano contro extracomunitari o giovani italiani. Nel corso delle indagini "la polizia ha rilevato anche tentativi di infiltrazione all'interno di formazioni della locale estrema destra di lingua tedesca, subito bloccate anche per l'intervento delle formazioni politiche stesse”.

Ricongiungimenti, dal 10 aprile la domanda si fa on line

E’ ufficiale: da giovedì 10 aprile la domanda di ricongiungimento si presenterà on line. Addio dunque alle raccomandate. Le istruzioni per il passaggio al nuovo sistema, come anticipato da Metropoli, sono contenute in una circolare che il ministero dell’Interno ha inviato a tutte le questure e le prefetture d’Italia. Dal 10, dunque, non saranno più accettate le domande cartacee. Ma chi ha già spedito il modulo per posta non dovrà rifare domanda da capo: gli Sportelli unici lavoreranno contemporaneamente le richieste vecchie e nuove. “Per l’accettazione delle pratiche – spiegano dal Viminale – farà fede il timbro postale”. Cioè saranno valide tutte quelle spedite ai rispettivi Sportelli prima del 10 aprile. Per chi invece avesse progettato di spedire il modulo fra oggi e domani, il consiglio è quello di aspettare ancora qualche giorno, poiché è certo che col nuovo sistema tutto sarà più rapido. La procedura è del tutto analoga a quella utilizzata per il decreto flussi 2007. Chi vuole portare in Italia un familiare dovrà prima registrarsi sul sito del ministero dell’Interno. A quel punto sarà possibile scaricare e installare sul computer un programma apposito, necessario per compilare i moduli e spedirli on-line. Si potrà fare da soli o chiedere aiuto gratuito a uno dei patronati e delle associazioni convenzionati con il ministero dell’Interno. A questo scopo restano in vigore tutte le convenzioni già attive. A disposizione ci saranno due moduli, il modulo S per chi vive in Italia e vuole farsi raggiungere da un familiare; il modulo T per chi arriva per la prima volta (ad esempio con i flussi) e vuole portare con sé uno o più “familiari al seguito”. Sul sito ci sono poi altri moduli che servono solo in alcuni casi particolari: S1, S2, T1 e T2. Questi possono essere scaricati sul proprio computer, compilati semplicemente nel formato .pdf, stampati e portati allo Sportello unico il giorno dell’appuntamento. La circolare ribadisce una cosa importante: il giorno della convocazione allo Sportello unico, la documentazione (riguardante il reddito e l’alloggio) deve essere presentata in duplice copia. Se – ma solo se - è completa, lo Sportello unico restituirà allo straniero una delle due copie, con data e timbro. Questo plico sarà quello col quale eventualmente, dopo 90 giorni dalla richiesta, andare a chiedere direttamente il visto d’ingresso al consolato italiano in patria. La circolare contiene poi due aperture importanti che riguardano la dimostrazione del reddito e della disponibilità di un’abitazione idonea. Sul primo punto, il ministero ha deciso di adeguarsi al prevalente orientamento dei giudici, che hanno spesso accolto i ricorsi di immigrati che non avevano ottenuto il nulla osta per reddito insufficiente. D'ora in poi, spiega il Viminale, è pacifico che si potrà considerare “anche il reddito del coniuge o dei familiari conviventi”. Un’altra novità riguarda l’alloggio: si potrà indicare un'abitazione diversa da quella in cui si vive al momento della presentazione della domanda. Questo sia che il richiedente stesso intenda trasferirsi, quando arriveranno i suoi parenti, sia che invece voglia far vivere i familiari in una casa diversa dalla sua. In questo caso però sarà obbligatorio che il familiare, dopo l'arrivo, si iscriva all’anagrafe entro 20 giorni (per dimostrare che l’alloggio indicato non è esclusivamente una sistemazione fittizia). Infine, se si chiede il ricongiungimento per un familiare che in passato ha subito un’espulsione (e quindi è segnalato nel SiS, Sistema informativo Schengen), il nulla osta gli sarà negato solo se questo rappresenta, secondo la questura, “una minaccia concreta ed attuale per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato”.
www.repubblica.it

Morti bianche ... senza colore

Infortuni sul lavoro, ancora tre vittime
ROMA – In poche ore altri tre operai morti in incidenti sul lavoro. In Brianza e in Sicilia. Due delle tre vittime sono lavoratori stranieri. Ieri pomeriggio la prima tragedia, nella ditta “Masterplast” a Cornate D'Adda, in Brianza, dove i morti sono stati due. Moussa Compaore, 27 anni, originario del Burkina Faso, residente da molti anni a Casatenovo (Lecco), è morto sul colpo a causa dell'esplosione di un estrusore, un macchinario utilizzato per lavorare il materiale plastico. L'altra vittima, anch'essa deceduta immediatamente dopo lo scoppio, è Raimondo Casati, 47enne residente con la sua compagna a Vimercate (Milano). La procura di Monza ha aperto un'indagine per accertare le ragioni della tragedia: secondo le prime testimonianze, sembra che gli operai di turno questa mattina avessero segnalato ai colleghi dell'orario successivo il malfunzionamento dell'estrusore. Quello che è certo è che il surriscaldamento del macchinario ne ha provocato l'esplosione: le ferette metalliche, i bulloni e le viti del mezzo meccanico hanno travolto senza scampo i due operai, vicino ai quali lavoravano altri 4 dipendenti, rimasti illesi. Di pochi giorni è invece la prognosi per i due figli del titolare dell'azienda, uno dei quali è rimasto leggermente ferito, mentre l'altro ha accusato un malore. Nella fabbrica lavorano coi turni 12 operai, alcuni dei quali stranieri, tutti in possesso di permesso di soggiorno. "Una bravissima persona", è il ricordo di un'anziana vicina di casa di Moussa Compaore. E' stata proprio questa donna ad accorrere sul luogo dell'incidente poco dopo l'arrivo della moglie del giovane africano e a strapparle dalle braccia il bimbo.Incidente mortale anche questa mattina nel Trapanese, in una cava. La vittima è un giovane romeno, Craiu Vasile, di 23 anni. L'incidente si è verificato all'interno della cava di pietra della società "Crema Italia", nei pressi di monte Cofano. L'operaio, utilizzando una scala, era salito sulla cima di un blocco di marmo, del peso di circa un paio di tonnellate. Improvvisamente il blocco si è sgretolato. Il romeno è precipitato a terra rimanendo schiacciato da un grosso frammento ed è morto sul colpo.
(FONTE ANSA/AGI)
(17 aprile 2008)