giovedì 17 aprile 2008

Ricongiungimenti, dal 10 aprile la domanda si fa on line

E’ ufficiale: da giovedì 10 aprile la domanda di ricongiungimento si presenterà on line. Addio dunque alle raccomandate. Le istruzioni per il passaggio al nuovo sistema, come anticipato da Metropoli, sono contenute in una circolare che il ministero dell’Interno ha inviato a tutte le questure e le prefetture d’Italia. Dal 10, dunque, non saranno più accettate le domande cartacee. Ma chi ha già spedito il modulo per posta non dovrà rifare domanda da capo: gli Sportelli unici lavoreranno contemporaneamente le richieste vecchie e nuove. “Per l’accettazione delle pratiche – spiegano dal Viminale – farà fede il timbro postale”. Cioè saranno valide tutte quelle spedite ai rispettivi Sportelli prima del 10 aprile. Per chi invece avesse progettato di spedire il modulo fra oggi e domani, il consiglio è quello di aspettare ancora qualche giorno, poiché è certo che col nuovo sistema tutto sarà più rapido. La procedura è del tutto analoga a quella utilizzata per il decreto flussi 2007. Chi vuole portare in Italia un familiare dovrà prima registrarsi sul sito del ministero dell’Interno. A quel punto sarà possibile scaricare e installare sul computer un programma apposito, necessario per compilare i moduli e spedirli on-line. Si potrà fare da soli o chiedere aiuto gratuito a uno dei patronati e delle associazioni convenzionati con il ministero dell’Interno. A questo scopo restano in vigore tutte le convenzioni già attive. A disposizione ci saranno due moduli, il modulo S per chi vive in Italia e vuole farsi raggiungere da un familiare; il modulo T per chi arriva per la prima volta (ad esempio con i flussi) e vuole portare con sé uno o più “familiari al seguito”. Sul sito ci sono poi altri moduli che servono solo in alcuni casi particolari: S1, S2, T1 e T2. Questi possono essere scaricati sul proprio computer, compilati semplicemente nel formato .pdf, stampati e portati allo Sportello unico il giorno dell’appuntamento. La circolare ribadisce una cosa importante: il giorno della convocazione allo Sportello unico, la documentazione (riguardante il reddito e l’alloggio) deve essere presentata in duplice copia. Se – ma solo se - è completa, lo Sportello unico restituirà allo straniero una delle due copie, con data e timbro. Questo plico sarà quello col quale eventualmente, dopo 90 giorni dalla richiesta, andare a chiedere direttamente il visto d’ingresso al consolato italiano in patria. La circolare contiene poi due aperture importanti che riguardano la dimostrazione del reddito e della disponibilità di un’abitazione idonea. Sul primo punto, il ministero ha deciso di adeguarsi al prevalente orientamento dei giudici, che hanno spesso accolto i ricorsi di immigrati che non avevano ottenuto il nulla osta per reddito insufficiente. D'ora in poi, spiega il Viminale, è pacifico che si potrà considerare “anche il reddito del coniuge o dei familiari conviventi”. Un’altra novità riguarda l’alloggio: si potrà indicare un'abitazione diversa da quella in cui si vive al momento della presentazione della domanda. Questo sia che il richiedente stesso intenda trasferirsi, quando arriveranno i suoi parenti, sia che invece voglia far vivere i familiari in una casa diversa dalla sua. In questo caso però sarà obbligatorio che il familiare, dopo l'arrivo, si iscriva all’anagrafe entro 20 giorni (per dimostrare che l’alloggio indicato non è esclusivamente una sistemazione fittizia). Infine, se si chiede il ricongiungimento per un familiare che in passato ha subito un’espulsione (e quindi è segnalato nel SiS, Sistema informativo Schengen), il nulla osta gli sarà negato solo se questo rappresenta, secondo la questura, “una minaccia concreta ed attuale per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato”.
www.repubblica.it

Nessun commento: