giovedì 28 agosto 2008

RACCOLTA DI PROVERBI AFRICANI

I popoli africani hanno elaborato a partire dall’ osservazione e dall’ esperienza, e espresso in proverbi, un certo numero di affermazioni di fondo costituenti una sorta di “filosofia prima” su cui si basa la loro interpretazione del mondo e dell’ uomo. Fra queste affermazioni di principio vi sono le seguenti:


ESPERIENZA
- Sbagliando strada si impara a riconoscere la propria strada (schambala).
- I giorni non si scavalcano (tupurì).

EVIDENZA
- Non si conosce il domani (tupurì).
- Ogni ferita lascia una cicatrice (pigmei).

LIMITE
- Anche se avete il collo lungo non potete vedere dietro la collina (ngbaka).
- Non si deve chiedere al sale di essere dolce (bamileke).

NECESSITA’ DI SCEGLIERE
- La pelle del leopardo è bella, ma il suo cuore è cattivo (baluba).
- Quando un uomo libero viene legato con una corda la spezza (bantu).


UOMINI E DONNE

Molti proverbi africani descrivono l’ uomo e la donna nel loro carattere e comportamento individuale, per così dire “in assoluto”, indipendentemente dal loro inserimento in un contesto familiare o sociale. Come avviene abitualmente in casi del genere, l’ accento cade più sui difetti che non sulle qualità.
Si tratta infatti di consigliare l’ individuo a frenare le sue tendenze negative, rendendolo così il più possibile adatto ad assumere un comportamento armonioso ed equilibrato in famiglia e in società.


A.VIZI E VIRTU’
CONSTATAZIONI GENERALI
- Saper nuotare e andare a cavallo è bene, ma conoscere se stessi è meglio (bambara).
- Si guarisce una malattia, ma non si guarisce mai una cattiva abitudine (beti).

BUONI E CATTIVI
- Anche se la menzogna parte di buon mattino e la verità solo verso sera, la verità raggiungerà la menzogna (peul).
- Si dice male degli assenti, ma si temono i presenti (lulua).

SUPERBI E MODESTI
- I tatuaggi sulla schiena sono gli altri ad ammirarli (lascia che sono gli altri a lodarti) (bayombe).
- Chi costruisce la capanna sul ciglio della strada dovrà sopportare la sofferenza altrui (bamileke).

INGRATI E RICONOSCENTI
- E’ fuoco a cuocere i nostri cibi, ma quando il fuoco distrugge il villaggio, tutti si lamentano (ewe).
- Tagli forse l’ albero che ti ha salvato il giorno in cui sei fuggito davanti al bufalo? (bambala).

PAZIENTI E IMPAZIENTI
- Non esiste un unico giorno, anche domani il sole risplenderà (andoga).
- La notte è lunga ma poi viene il giorno (bornu).

EGOISTI, AVARI E PARASSITI
- In una casa dove si patisce la fame il cane non entra (mongo).
- Una mamma avara non rifiuta nulla al suo bambino (duala).

LADRI E INSAZIABILI
- Chi chiede non è ladro (bamileke).
- Chi ha trovato un fungo cerca tutt’ intorno per scoprirne degli altri (bamileke).

PIGRI E LAVORATORI
- Perchè piantare così presto, non è ancora piovuto! (basuto).
- Il coltivatore è solo, ma quelli che mangiano sono molti (schambala).


B.REGOLE DI VITA
AMORE VERSO LA PROPRIA ETNIA

- La tartaruga non abbandona la sua corazza (basuto).
- Al mattino gli uccelli volano via, ma la sera ritornano tutti al nido (ivili).

ATTACCAMENTO ALLA FAMIGLIA E AI CONSANGUINEI
- Nel grembo della madre il bambino non manca di nulla (azande).
- La lingua e i denti a volte litigano con la bocca, ma ciò non impedisce che continuino a rimanere insieme (bantu).

FIEREZZA PERSONALE E RISPETTO VERSO TUTTI
- Lo scoiattolo è piccolo, ma non è schiavo dell’ elefante (bornu).
- La lingua non ha ossa e tuttavia è molto potente (Rwanda).

PRUDENZA
- Non gettare il bastone prima di aver attraversato lo stagno (duala).
- non si prende il fuoco con la mano (kanuru).

PREVIDENZA
- Il giorno non ritorna indietro (tupurì).
- La iena dice: devo imparare a camminare su tre zampe, per saperlo fare quando sarò vecchia (bambara).

DISCREZIONE
- La parola che esce dalla bocca scavalca ben presto le montagne (Burundi).
- La gallina fa le uova quando la gente non la guarda (libinza, mongo).

SENSO DI RESPONSABILITA’
- La coda della mucca sorveglia a destra e a sinistra (wadchagga).
- Il sole non dimentica alcun villaggio (ambede).

SOLIDARIETA’ E AIUTO SCAMBIEVOLE
- Non si costruisce una casa da soli (Rwanda).
- Le formiche hanno detto: mettiamoci insieme e riusciremo a trasportare un elefante (mossi).

CURARE LA VERA AMICIZIA
- A due a due è il segreto della felicità (ekonda).
- Anche il vostro cane conosce la casa dei vostri amici (batetela).

FUGGIRE LE CATTIVE COMPAGNIE
- Chi cammina sui carboni ardenti si brucerà i piedi (ntomba).
- Quando si va insieme allo scoiattolo si impara ad arrampicarsi, ma anche a rubare (asolongo).

EVITARE I PERICOLI
- La tartaruga non morde la zampa del leopardo (pigmei).
- Il fuoco che riscalda finirà per bruciarvi (pigmei).

IMPARARE A SBROGLIARSELA
- Le macchie del leopardo nessun animale riusciva a contarle, ma la tartaruga sì; disse: sono due, gialla e nera (basa).
- Gli uccelli si salvano con le loro ali, l’ uomo con la sua bocca (ekonda).

ASCOLTARE I CONSIGLI
- Capita a volte che il saggio sia consigliato da un pazzo (beti).
- Chi ti consiglia di costruire la capanna non ti darà neppure un fascio di paglia per coprirla (bateke).


C.DUE CONDIZIONI PARTICOLARI
LA VITA IN CONDIZIONE DI ESTREMA POVERTA’

- Non è che il cane preferisca gli ossi alla carne, è che nessuno gli dà la carne (akan).
- Ciò che il muto ha visto il cieco vedrà (lulua).

LA VECCHIAIA E LA MORTE
- Non si stende un tappeto davanti alla morte (vakaranga).
- La vita viene lentamente, la morte all’ improvviso (tsonga).

LA VITA IN FAMIGLIA
La tradizione africana ha sempre accordato molta importanza alla famiglia. Essa conosce le gioie e le sofferenze della vita familiare e sa che un matrimonio sbagliato e un’ educazione dei figli difettosa può essere fonte di molti guai sia per i diretti interessati che a livello di villaggio e di clan. D’ altra parte, essa antepone gli interessi del clan a quelli personali. Nel matrimonio il valore primordiale è quello della fecondità e nell’ educazione quello di un armoniosa inserimento della vita del ragazzo e del giovane nella vita del villaggio. Come l’ amore, pur importante e considerato, è subordinato alla fecondità, così lo sviluppo della personalità del ragazzo e del giovane, pur importante e considerato, è subordinato alla vita del villaggio e più in generale del clan cui appartiene.

DIVERSA NATURA DELL’ UOMO E DELLA DONNA
- La lingua dell’ uomo è come la pioggia della stagione secca, quella della donna come la pioggia della stagione delle pioggie (fang).
- Un coltello non teme le spine, una donna non teme il marito (mongo).

AMORE
- Non fa mai notte dove ci si ama (Burundi).
- Il sentiero che porta verso le persone amate non ha spine (duala).

SCELTA DEL PARTNER
- Quando vai a pescare scegli un luogo adatto; quando vuoi sposarti, scegli in una buona famiglia (basakata).
- Vuoi appoggiarti a un albero, renditi anzitutto conto se è abbastanza robusto (ambede).

MATRIMONIO
- Il matrimonio è come la pioggia; si comincia dicendo: quando pioverà? Alla seconda pioggia si dice: ora basta; alla terza: è decisamente troppo (pigmei).
- Quando mangi un uovo, non disprezzare la gallina (i suoceri) (bangala).

COMPLEMENTARIETA’ E COLLABORAZIONE
- La mano sinistra pulisce la mano destra (ngombe, basonge).
- La famiglia matura si consolida con il dialogo (bayombe).

INDISSOLUBILITA’ DEL MATRIMONIO
- Il filo segue l’ ago (batetela).
- Il cane resta presso il padrone che lo nutre (bahunde).

POLIGAMIA
- Il pesce preparato dalla moglie di un poligamo è mangiato dalla sua rivale (bahumbu).
- Se non segui questo sentiero a che serve orientarti sul sole (se non è tua moglie, perchè guardarla!) (ekonda).

LA POSIZIONE DEI GENITORI
- La gallina non ha latte, ma nutre i suoi piccoli con il calore del suo corpo (schambala).
- Se uccidi il piccolo dell’ ippopotamo uccidi anche sua madre (bangala).

LA POSIZIONE DEI FIGLI
- Anche se sua madre è povera, nessun bambino la sfugge per correre dietro a un’ altra madre (minah).
- Il bambino che non è mai uscito di casa pensa che solo sua madre sa fare bene il sugo (minah).

IL RUOLO DEI GENITORI: EDUCARE, SORVEGLIARE, CORREGERE....
- Il caimano dice: non andare in acqua con il piccolo di un altro (tupurì).
- Si dà la forma all’ argilla finchè è umida (peul).

....MA SENZA TROPPA SEVERITA’
- La collera di una madre non dura più di una notte (Burundi).
- Un figlio che incendia la capanna non lo si uccide (bakusu).

CURARE ANCHE LA PERSONALITA’ DEI FIGLI
- Si genera un uomo, non il suo comportamento (bahaya).
- Il cuore conserva ciò che l’ orecchio ha inteso (bayombe).

IL RUOLO DEI FIGLI: OBBEDIRE E SEGUIRE I CONSIGLI
- La tartaruga si è fatta da sola, ecco perchè ha le zampe storte (ekonda).
- Seguiamo le parole degli anziani ma, non i loro pensieri (fante).

QUALE IL PADRE TALE IL FIGLIO
- La scimmia deve la sua coda o a suo padre o a sua madre (pangwe).
- Anche il piccolo leopardo si chiama leopardo (bambala).

....MA NON SEMPRE:
- La mosca ha generato un’ ape (bamoun).
- Se il ferro non è buono non bisogna prendersela con il fabbro (ekonda).

LA VITA DEL VILLAGGIO
proverbi riguardanti i rapporti umani a livello del villaggio (e delle tribù) sembrano perseguire un triplice scop: produrre e conservare un alto livello di armonia comunitaria, clanica e tribale; orientare la vita e l’ azione dell’ individuo verso il bene comune; mettere in guardia il singolo da ogni eccesso nelle sue relazioni sociali.

IL CAPOVILLAGGIO E L’ ESERCIZIO DELL’ AUTORITA’
- Un capo è come un elefante è difficile rovesciarlo (bahaya).
- L’ autorità è nella mano (nella generosità) (tumbuka).

GIOVANI E ADULTI
- Vecchia scopa pulisce meglio di una nuova (ga).
- Quando compare la barba, scompare l’ infanzia (Rwanda).

FORTI E DEBOLI
- Uno scarafaggio in un pollaio è perduto (bandibu).
- Sacco vuoto non sta in piedi (mandingue).

RICCHI E POVERI
- L’ elefante nasce con le scarpe (andoga).
- Il ricco si salva con il denaro, il povero con la bocca (bantandu).

I VECCHI
- Non si insegna a una vecchia scimmia a fare le boccacce (bakongo)
- La vecchia tiene in mano il potere con il fuoco (tupurì).

I FORESTIERI
- Il forestiero è come una gallina bianca lo si riconosce immediatamente (tumbuka).
- Il forestiero non si porta dietro la sua capanna (mossi, bayombe).

I CONFLITTI....
- Si può dormire quando si ha fame, ma non quando si è in rotta con qualcuno (baluba).
- Coloro che litigano non si insegnano l’ un l’ altro le cose da rimproverarsi (mongo).

....E LA LORO GRADUALE SOLUZIONE:
A.NON CERCARE DI NASCONDERSI

- Le erbe alte possono nascondere le faraone, ma non possono soffocare il loro grido (peul).
- Non potete nascondere il fumo di una capanna che avete incendiato (Burundi).

B.NON CERCARE SCUSE O INCOLPARE ALTRI
- Quando il leopardo mangia il suo piccolo, dirà che è stato lo zibetto a mangiarlo (bangala).
- Chi vuole uccidere il suo cane l’ accusa di avere le pulci (pigmei).

C.AFFIDARSI A CHI AMMINISTRA LA GIUSTIZIA E ACCETTARNE LA DECISIONE
- Anche chi ha inventato i tabù beve l’ acqua (anche il legislatore deve sottostare alla legge) (ngombe).
- Un giudice senza intelligenza è come un fucile arrugginito (fang).

L’ ESSERE SUPREMO
E’ unico e trascendente. E’ Creatore e Signore assoluto. E’ fonte della vita e della forza. Protegge e difende le sue creature.
- Se Dio non ti prende la vita, nessuno può togliertela (mossi).
- L’ orfano ha Dio per Padre (mossi)

ALCUNI PROVERBI DI USO COMUNE IN LINGUA SWAHILI
- La natura dello schiavo è la parola, quella dell’ uomo libero l’ azione.
- Il veleno della parola è la parola.
- Il silenzio ha una forte risonanza.
- Due elefanti si battono, le erbe riportano ferite.

fonte: daddo.it

giovedì 7 agosto 2008

FESTA ASHIWA 2008

Anche quest'anno la festa multietnica organizzata dall'associazione Ashiwa continua a crescere: nei numeri e nella partecipazione. Un sentito ringraziamento agli organizzatori, a chi ci ha ospitato, agli artisti, ai volontari ed ai partecipanti tutti.





In anteprima alcune foto!!!



L'allegra combriccola..



Se continua così , l'anno prossimo tutti in Piazza Europa (Quarto, NA)!!!



Jambè....


Mangiatori di fuoco...


nonchè balli e danze!
E infine un piccolo trailer in attesa del film che sarà postato prossimamente dal titolo "Ashiwa in festa".

sabato 31 maggio 2008

Aggravante clandestinità


MILANO - E' Milano la prima città ad applicare l'articolo 61, comma 11 bis, introdotto dal pacchetto sicurezza varato dal governo Berlusconi. Ossia la disposizione che prevede “l'aggravante se il fatto è commesso da un soggetto che si trova illegalmente sul territorio italiano”.Domani sul banco degli imputati quattro immigrati irregolari che giunti in Italia - secondo l'accusa - hanno ”infranto” la legge. L'aggravante è stata contestata dal pm di turno ieri nei confronti di un ragazzo cileno 18enne, che dovrà rispondere di danneggiamento e resistenza per un episodio avvenuto nel pronto soccorso “Santa Rita” del capoluogo lombardo; di un marocchino di 27 anni, accusato di spaccio di cocaina ed eroina; e, infine, di un ucraino e un moldavo, rispettivamente di 32 e 25 anni, i quali verranno processati per furto aggravato di 6 televisori e 30 paia di scarpe. In quattro saranno processati per direttissima."Solleveremo in aula una questione di legittimità costituzionale della norma, che è contraria all'articolo 3 della Costituzione, per la quale la legge è uguale per tutti". Così l'avvocato Mario Petta, legale del ragazzo cileno arrestato per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, commenta la contestazione della nuova aggravante di clandestinità, contestata al suo assistito. "A questa stregua, sarebbe come dire che chiunque abbia i capelli biondi, oppure neri, e commette un reato dev' essere condannato a un terzo in più della pena. A mio avviso si tratta di una norma palesemente incostituzionale".

(ANSA/AGI)

(30 maggio 2008)

giovedì 22 maggio 2008

Sicurezza:arriva il reato di clandestinità



ROMA - Reato di clandestinità per disegno di legge, affiancato tuttavia dall'introduzione, per decreto, di un aggravamento di pena fino a un terzo nel caso in cui a delinquere sia uno straniero irregolare; più poteri ai sindaci da subito per decreto. Sono queste le novità dell'ultima ora contenute nel 'pacchetto sicurezza' all'esame del consiglio dei ministri che si tiene a Napoli. Il 'pacchetto', nell'ultima versione delle bozze, è composto da un decreto legge di 12 articoli con le misure considerate più urgenti che entreranno immediatamente in vigore, affiancato da un disegno di legge di 16 articoli e tre decreti legislativi sull'attuazione di direttive Ue. Ma non si escludono aggiunte in extremis come, ad esempio, il concorso delle forze armate per compiti di pattugliamento delle città, così come chiesto dal ministro della Difesa Ignazio La Russa.
Queste le principali misure previste dal decreto legge:
CLANDESTINITA' AGGRAVANTE - Per i clandestini che delinquono la pena è aumentata di un terzo.
AFFITTI IN NERO - Prevista la confisca della casa affittata in nero a clandestini. Per il proprietario pene fino a tre anni e multe fino a 50.000 euro.
ESPULSIONI PIU' FACILI - Può essere espulso lo straniero condannato ad una pena superiore a due anni (contro i 10 di ora)
POTERI AI SINDACI - Potranno adottare ordinanze urgenti per motivi di sicurezza. SI prevede inoltre l'accesso della polizia municipale alla banca dati del ministero dell'Interno.
Queste, invece, le misure che dovrebbe seguire la strada del disegno di legge.
IN CPT FINO A 18 MESI - Viene allungato il tempo di permanenza nei Cpt dagli attuali 60 giorni a 18 mesi, anticipando quanto previsto da una direttiva europea.
REATO IMMIGRAZIONE CLANDESTINA - Prevede l'arresto in flagranza, processo per direttissima, pena dai 6 mesi ai quattro anni di carcere.
AGGRAVANTI PER REATI COMMESSI SU ANZIANI E DISABILI - Nuova aggravante per i reati commessi nei confronti di anziani e disabili.
STOP AI MATRIMONI CONVENIENZA - Contro il fenomeno dei matrimoni di convenienza per acquisire la cittadinanza italiana, si stabilisce che quest'ultima possa essere richiesta solo dopo due anni di convivenza a partire dalla data delle nozze, anziché gli attuali sei mesi.
LOTTA A CONTRAFFAZIONE - Si stabilisce la distruzione dopo 15 giorni delle merci contraffatte che verranno sequestrate.
ACCATTONAGGIO - Reclusione fino a tre anni per chi si avvale di minori nell'accattonaggio. Perdita della potestà se il responsabile è il genitore.
MONEY TRANSFER - Chi gestisce agenzie per il trasferimento di denaro deve acquisire la copia del permesso di soggiorno del cliente straniero. In caso contrario deve segnalarlo alla polizia pena la revoca della licenza. I tre decreti legislativi conterranno, infine, modifiche ai provvedimenti che hanno recepito le direttive Ue sui ricongiungimenti familiari, sul diritto alla libera circolazione dei cittadini comunitari e sullo status di rifugiato.
STRETTA SUI RICONGIUNGIMENTI - Vengono ristretti i ricongiungimenti con l'introduzione del test del dna nei casi di dubbio sulla parentela.
SENZA REDDITO SCATTA ALLONTANAMENTO - Il comunitario può stare in Italia per più di tre mesi solo se dimostra di avere un reddito sufficiente derivante da attività lecite. E ha l'obbligo di denunciare la sua presenza con nome e dimora.
ALLONTANAMENTI PIU' FACILI - Vengono inoltre ampliati i motivi che consentono l'allontanamento immediato dei cittadini Ue per "motivi imperativi di pubblica sicurezza": essi sussistono se non ha denunciato la sua presenza o ha tenuto comportamenti che costituiscono una "minaccia concreta, effettiva e grave".
RESTRIZIONI PER RICHIEDENTI ASILO - Per i richiedenti asilo introdotte restrizioni alla libera circolazione in Italia: in attesa dell’esame della domanda il richiedente deve risiedere in un luogo o area indicati dal prefetto. Dopo la risposta negativa deve rimpatriare: solo dall’estero può presentare appello.

(ANSA)

(21 maggio 2008)

martedì 13 maggio 2008

Paura e propaganda


Gianfranco Fini se ne va per mercati in passeggiata elettorale "controllando" il permesso di soggiorno degli ambulanti. Se voleva documentare il disordine, non gli va troppo bene. Al semaforo di Forte Boccea, il venditore di accendini, egiziano, mostra i documenti in ordine. Più avanti altri due egiziani. Altri due permessi di soggiorno esibiti. Conclude il prossimo presidente della Camera dei Deputati (ride, ma non deve essere molto soddisfatto): "Dico, non è possibile che tutti siano in regola, mi sa proprio che i documenti se li comprano... ". Altra città. Altra scena. Bologna. Il consiglio comunale approva un ordine del giorno per dotare la polizia municipale di spray urticanti e "manganelli", da usare nelle intenzioni soltanto per legittima difesa perché tra la pistola e le mani nude ci deve essere uno strumento intermedio, si sente dire. Sempre Bologna. Il sindaco Sergio Cofferati non gradisce che si parli di "ronde", ma conferma che saranno chiamati "volontari" a svolgere "compiti di assistenza alla cittadinanza più debole e a segnalare comportamenti scorretti o pericolosi". Sembra diffondersi, come un'onda impetuosa, una sicurezza "fai da te". Ogni maggioranza comunale, ogni sindaco, ogni partito con troppo o pochi voti, agita la questione per proprio conto, con una propria iniziativa - "ronde", "volontari", ordinanze contro lavavetri, controlli del reddito degli immigrati. Una babele dove quel che conta, non pare essere l'efficacia dell'iniziativa, la sua coerenza con una "politica", ma l'eco mediatica che avrà, il dividendo politico che sarà possibile incamerare pronta cassa. Non c'è di niente di peggio - e di più dannoso - che l'approssimazione, quando si hanno di fronte problemi seri. Abbiamo imparato, nel corso del tempo, a capire che le politiche pubbliche in tema di sicurezza ridisegnano il profilo stesso della società (mai che si ascolti un qualche ragionamento, a questo proposito); che molte esperienze hanno messo in dubbio l'efficacia delle politiche criminali nel controllo dei conflitti e dei fenomeni illeciti; che il senso di insicurezza non è necessariamente connesso all'esistenza di pericoli "concreti", ma spesso ha a che fare con il genere, l'età, l'esperienza di vita, la familiarità con l'ambiente in cui si vive, il senso di appartenenza a una comunità. Ilvo Diamanti ci ha spiegato come l'insicurezza sia un sentimento diffuso, che riflette un timore concreto, reale; ma anche un'inquietudine più nebbiosa. Non è un scherzo affrontare, con politiche pubbliche efficaci e condivise, la sovrapposizione della Paura, figlia di uno spaesamento esistenziale, con le paure provocate da minacce concrete. Appena l'anno scorso l'Osservatorio Demos-Coop, ha documentato come "entrambi i sentimenti stanno montando, senza freni". L'83% degli italiani ritiene che negli ultimi 5 anni la criminalità, nel nostro Paese, sia cresciuta. Nella precedente rilevazione, che risale a 2 anni fa, questa percentuale era già alta: 80%. È cresciuta ancora. È aumentata l'insicurezza locale. Nel 2005, il 34% delle persone percepiva in crescita l'illegalità nella zona di residenza. Oggi, quella componente è salita di oltre 10 punti percentuali. Ha superato il 44%. L'incertezza - è la conclusione delle ricerca - si sta insinuando nel nostro mondo, nelle nostra vita. Intorno a noi. Dentro noi stessi. Stentiamo a trovare un rifugio nel quale sentirci protetti. Infatti, il 57% delle persone si dicono preoccupate della criminalità nella zona in cui vivono. Quasi 10 punti più di due anni fa. Si può affrontare una catastrofe "emotiva" e concretissima così imponente con qualche alzata d'ingegno, con una mossa del cavallo, con un'iniziativa propagandistica e qualche posa gladiatoria? Non pare. Eppure è quel che accade in un clima di allegra spensieratezza secondo un canovaccio che attribuisce alla "destra" la capacità di "combattere la criminalità". Lo pensa il 40% degli italiani mentre solo il 18 riconosce una qualche fiducia al centrosinistra che appare debole, incerto, incapace di comprendere, spiegare, affrontare il fenomeno. E proprio per questo è chiamato a dotarsi ora di una "cultura della sicurezza" moderna, non ideologica, arricchita dai valori del rispetto della dignità della persona. A giudicare da quel che si è visto ieri, e nei giorni addietro, "destra" e "sinistra" sembrano muoversi nella stessa direzione sbagliata. Frammentarietà e approssimazione degli interventi. Qualche sceneggiata propagandistica. Che finiranno soltanto per aumentare la percezione di insicurezza che affligge il Paese.

sabato 10 maggio 2008

Maroni:la clandestinità sarà reato


ROMA - Roberto Maroni sta studiando se e come ripristinare i controlli di frontiera nazionali per limitare l'ingresso dei nomadi, la gran parte di nazionalità romena. Ad appena 24 ore dal suo insediamento al Viminale, il nuovo ministro dell'Interno leghista ieri, al suo primo giorno di lavoro, ha voluto subito affrontare il nodo più spinoso della politica di sicurezza del centrodestra, quello che riguarda l'immigrazione. A proposito di clandestini, le misure per rendere più efficaci le espulsioni saranno agevolate non appena il Parlamento europeo approverà una direttiva sulle espulsioni che estende fino a 18 mesi la possibilità di trattenere in un centro di permanenza temporaneo gli stranieri non identificati. Direttiva che sarà subito recepita dal governo. Maroni, che porterà già al prossimo Consiglio dei ministri le sue prime proposte, qualche giorno fa aveva annunciato che, in caso di necessità, avrebbe "rinegoziato con la Commissione Ue le regole sulla libera circolazione, ponendo dei limiti quando in gioco c'è la sicurezza nazionale". Una risposta forte sull'immigrazione è la prova più difficile che lo attende, se si pensa che durante il governo Prodi il decreto espulsioni - fatto per allontanare dall'Italia definitivamente cittadini comunitari che delinquono, rom in testa - è caduto due volte. Non è affatto facile, comunque, andare a dire alla Romania, il cui ingresso nell'Unione europea nel gennaio del 2007 è stato fortemente voluto dal terzo governo Berlusconi, che alcuni dei loro cittadini, in particolare i nomadi, non potranno più, come ora, entrare liberamente nel nostro Paese. E che dovrà riprendersi le decine di migliaia di Rom immigrati in Italia negli ultimi 15 mesi. Da quando ha avuto la certezza di essere nominato ministro, trovare una soluzione a questo dilemma è stato, per Maroni, il pensiero fisso. Al punto che s'è attivato nei giorni scorsi, già prima del suo incarico, per acquisire alla Camera e al Senato, e soprattutto all'Europarlamento, una ricca documentazione per verificare ogni possibilità di sospensione di Schengen.
Questo trattato, che ha abolito i controlli alle frontiere all'interno della Ue dal '95, non è stato ancora esteso a Romania e Bulgaria. Ma il problema è superato dal fatto che i romeni e i bulgari possono entrare liberamente nel nostro Paese perché vi giungono da stati membri come, ad esempio, la Francia. Ebbene, la convenzione sulla libera circolazione dei cittadini comunitari prevede che, "per esigenze di ordine pubblico o di sicurezza nazionale", uno Stato possa, previa consultazione con gli altri Paesi interessati, "decidere che per un periodo limitato alle frontiere siano effettuati controlli". In questi anni in Europa questa clausola è stata richiamata più volte, non solo per problemi di sicurezza, ma anche per avvenimenti di carattere sportivo e perfino per un matrimonio reale. La Francia ha già sospeso gli accordi sei volte. Il Belgio lo ha fatto in occasione del campionato europeo di calcio del 2000 per prevenire l'arrivo degli hooligan. E lo stesso ha fatto il Portogallo che ha ospitato la manifestazione quattro anni dopo. L'Italia ha sospeso Schengen in occasione della riunione del G8 a Genova, ed a seguito di quei controlli reintrodotti alle frontiere numerose persone furono bloccate ed espulse. La Spagna è ricorsa a questa possibilità per il matrimonio del principe ereditario Felipe. Questa strada, al vaglio del ministro Maroni, non è affatto una linea politica nuova all'interno del Pdl. La sospensione Schengen l'aveva invocata con un ordine del giorno, durante la scorsa legislatura, l'ex vicepresidente del Senato Roberto Calderoli. Ma già in quell'occasione erano emerse difficoltà operative (il periodo di sospensione deve comunque essere limitato), giuridiche (per evitare che i controlli riguardino anche gli altri cittadini comunitari). E, infine, diplomatiche, per evitare crisi fra Italia e Romania visti gli importanti rapporti commerciali che legano i due paesi.

Fonte:www.repubblica.it

venerdì 9 maggio 2008

Ue:decisione rinviata sulle espulsioni


Niente di fatto a Bruxelles nella riunione che doveva discutere la proposta di direttiva per uniformare le espulsioni di clandestini. Una decina di Paesi hanno chiesto di riesaminarla e il testo dovrebbe tornare sul tavolo il 21 maggio. Accanto alla protesta delle ong e dei gruppi parlamentari dei Verdi e della Sinistra europea, storicamente contrari alla proposta, si sono registrate anche preoccupazioni di opposta natura da parte di alcuni Paesi, tra i quali Germania e Italia. In particolare la posizione italiana, a seguito dell’insediamento del governo Berlusconi, sembra destinata a rafforzare il fronte “rigorista”. Il punto contestato è il fatto che la direttiva non prevede il divieto di reingresso se lo straniero si allontana volontariamente

(fonte:metropolionline)

giovedì 8 maggio 2008

Flussi: 42mila al traguardo, bocciati il 40%


Roma – 6 maggio 2008 - Continua l’esame delle 700mila domande d’assunzione presentate a dicembre scorso durante i clic day da imprese e famiglie che volevano far arrivare regolarmente in Italia e assumere lavoratori extracomunitari. E oltre che con i numeri esigui del decreto flussi, si fanno i conti con tantissime bocciature per datori di lavoro e cittadini stranieri che non hanno i requisiti previsti dalla legge. Fino a ieri, le domande che avevano concluso il loro iter erano circa 42 mila. Nel conto entrano quelle che hanno ottenuto il nulla osta (22.500), ma anche quelle bocciate da Questure (5.000) e Direzioni Provinciali del Lavoro (13.500) e le domande “chiuse” per rinuncia del datore di lavoro (1200). Rispetto a un mese fa , quando erano arrivare al traguardo del nulla osta 24mila domande, si lavora più velocemente. Ma viene confermato, anche se con una lieve flessione, l’altissimo tasso di bocciature: circa il 40%. Per lo più gli stop arrivano dalle Direzioni provinciali del lavoro, chiamate a verificare se chi assume può farsi davvero carico di un dipendente e se le condizioni offerte sono in linea con la contrattazione collettiva. Le Questure invece danno parere negativo se saltano fuori dei precedenti penali o una vecchia espulsione del cittadino straniero, situazioni che ne pregiudicano l’ingresso in Italia. Se la maggioranza popolo dei flussi è ancora in attesa, per il resto c’è chi ride, se è arrivato il nulla osta, e chi piange, se la corsa è finita in un nulla di fatto. Tanti poi, finiti fuori dalle prime graduatorie provvisorie , tornano a ragione a sperare, perché con tutti questi bocciati i ripescati saranno moltissimi. Arrivano infine rassicurazioni sulla consultazione online dell’iter delle domande. Nei giorni scorsi alcuni lettori ci avevano segnalato che interrogando il sito del ministero dell’interno non trovavano più i loro dati. “Abbiamo fatto degli aggiornamenti al sistema per sveltire la consultazione. Sono operazioni periodiche che possono far sparire per un po’ le domande, ma ora è tutto a posto” spiegano al Viminale.

Ecco i dati aggiornati al 5 maggio 2008 (Fonte: Ministero dell’Interno):Domande Presenti: 726.471Esito negativo Questura: 4.999Esito negativo DPL: 13.453Domande chiuse: 1.205Nulla Osta rilasciati: 22.459Pratiche definite (esiti negativi questura + esiti negativi DPL +domande chiuse + Nulla osta rilasciati): 42.116
(fonte:stranieriinitalia.it)

lunedì 28 aprile 2008

No all'arresto immediato per chi vende cd e dvd pirata


24 aprile 2008 – No all’arresto immediato degli ambulanti che mettono in vendita cd e dvd privi del bollino Siae. Così la Cassazione che - contrariamente da quanto pretendeva una Procura siciliana – qualche giorno fa non ha convalidato l'arresto di un 'vu' cumprà ' africano sorpreso dai carabinieri, nell'agosto del 2007, mentre cercava di vendere cd e dvd falsi sulla spiaggia di Taormina. Spiega infatti la Suprema Corte - con la sentenza 14705 della Terza sezione penale - che in base a una recente decisione della Corte di Giustizia Europea (il verdetto 'Schwibbert' dell'8 novembre 2007) l'arresto di chi vende cd e dvd 'pirata' è possibile solo nei Paesi che hanno provveduto a notificare alla Commissione Ue di aver adottato "l'obbligo di apporre sui dischi compatti, contenenti opere, il contrassegno Siae in vista della loro commercializzazione nello Stato membro interessato". L'Italia non ha provveduto a comunicare tale obbligo "tecnico" a Bruxelles e, dunque, "non essendo stato tale obbligo comunicato, non si può farlo valere nei confronti dei privati". Pertanto, aggiunge la Cassazione , "in considerazione della natura vincolante della sentenza resa dalla Corte di Giustizia, la condotta dell'ambulante arrestato a Taormina non può assurgere a rilievo penale".Niente da fare quindi per il pm che contestava la decisione del Tribunale di non confermare l'arresto dell'ambulante sorpreso con 238 pezzi, tra cd e dvd. La vendita di cd e dvd falsi rimane, però, sempre un reato anche se non 'punibile' con l'arresto immediato.

giovedì 24 aprile 2008

Francia:regolarizzazione caso per caso


Ok a chi ha un lavoro in settori che soffrono mancanza di manodopera

Dopo una settimana di sciopero dei lavoratori sans papiers, il governo francese apre a una regolarizzazione “caso per caso”. Ieri sindacati e associazioni hanno presentato alle prefetture della regione parigina le domande di regolarizzazione per almeno 600 clandestini. Una possibilità offerta dall’articolo 40 della legge sull’immigrazione in vigore dallo corso autunno, secondo il quale si può sanare al posizione di clandestini impegnati in settori con carenza di manodopera, purchè ci sia "un impegno fermo del datore di lavoro”. Il sindacato di sinistra, la Cgt, vorrebbe estendere questa possibilità anche alle badanti, ai dipendenti senza busta paga che possono mostrare dei collegamenti con il datore di lavoro e a quelli licenziati a causa della nuova legge, che obbliga i datori di lavoro a verificare i documenti dei lavoratori. Il ministro dell' immigrazione Brice Hortefeux ha sottolineato che non ci sarà una regolarizzazione di massa. "Non si tratta di entrare in una discussione su migliaia di regolarizzazioni. Abbiamo un dispositivo che ci consente di regolamentare in modo circoscritto, caso per caso, un certo numero di situazioni” ha spiegato il capo della sua segreteria, Thierry Coudert. I datori di lavoro chiedono però una regolarizzazione ampia e veloce. "Il caso per caso non è una soluzione e non si può trascinare questa situazione troppo a lungo. Questo spingerebbe i datori di lavoro a licenziare: per noi sarebbe un non senso e una perdita economica" ha detto il presidente del secondo sindacato francese degli albergatori e dei ristoratori, Didier Chenet.Nell'industria alberghiera e della ristorazione francese un lavoratore su dieci è immigrato e ogni anno mancano all’appello 20.000 lavoratori. "Il nostro – dice Chenet -è un lavoro sotto pressione, e anche con la regolarizzazione di tutti questi sans papiers avremmo ancora bisogno di altri dipendenti. In ogni modo i clandestini non prendono il posto di altri salariati".

(fonte:stranieriinitalia.it)

lunedì 21 aprile 2008

Ancora Bossi-Fini!


Se necessario, rinegoziamo la libera circolazione dei comunitari". Il sindaco di Milano Moratti: "Servono accordi tra i Governi per l'immigrazione"
MILANO, 21 aprile 2008 - La Legge Bossi-Fini ha tutti gli strumenti adeguati per contrastare l'immigrazione clandestina, non c'è bisogno di un'altra legge, semmai la si può aggiornare". Sono le parole di Roberto Maroni, in un intervista pubblicata oggi sul Corriere della sera. "È un problema essenzialmente di applicazione - spiega Maroni - bisogna attuarla con rigore, come la legge Biagi".
Oggi Maroni, intervenendo su Radio 24 a proposito dell'allarme sicurezza, ha parlato anche dei romeni e degli altri cittadini comunitari. L'esponente leghista, candidato alla poltrona di ministro dell'Interno, ha detto di ritenere che sia giusto allargare le frontiere e garantire la libera circolazione ma lo Stato "non può abdicare" al suo dovere di garantire la sicurezza dei propri cittadini, "Se serve - ha precisato - bisognerà rinegoziare con la Commissione Ue queste regole di libera circolazione dei cittadini, ponendo dei limiti quando è in gioco la sicurezza nazionale e dei cittadini stessi".
Sul tema immigrazione è intervenuta ieri anche il sindaco di Milano Letizia Moratti rispondendo ad una domanda di Lucia Annunziata a proposito degli sgomberi di aree occupate da irregolari e nomadi a Milano. "La questione degli immigrati clandestini va risolta con accordi tra governi, come si fece con Albania e Libia, accordi che permisero di rallentare il flusso degli immigrati" - ha spiegato. "Gli sgomberi effettuati a Milano - ha sottolineato il sindaco - erano dovuti, c'erano dei rischi per la salute che erano stati segnalati. Siccome io sono per la politica del prevenire e non per quella del reprimere credo che si debba seguire la linea di fare accordi tra governi. Nel caso della Romania ad esempio non é stato fatto un accordo. Non posso certo essere io, sindaco di Milano a fare un accordo con il ministro romeno. Questa è una cosa che deve fare il governo italiano".

(Fonte:www.stranieriinitalia.it)

sabato 19 aprile 2008

Circolare Inps su versamento contributi


INPS - Messaggio 15 aprile 2008, n. 8737
Lavoratori extracomunitari - Contratto di soggiorno per lavoro Sono pervenute da alcune sedi richieste di chiarimento sulla circostanza che la data di inizio del rapporto di lavoro denunciata all’Istituto, nel caso di lavoratori extracomunitari al loro primo ingresso in Italia per lavoro, sia successiva, a volte di mesi, alla data di sottoscrizione del ‘contratto di soggiorno per lavorò presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione.
A tale proposito si precisa che, ai sensi dell’attuale normativa in materia, il ‘contratto di soggiorno per lavorò non coincide con il vero e proprio “contratto di lavoro”.Con riferimento al primo, infatti, la norma parla di “... proposta di stipula di un contratto di soggiorno a tempo indeterminato, determinato o stagionale, con orario a tempo pieno o a tempo parziale e non inferiore a 20 ore settimanali e, nel caso di lavoro domestico, una retribuzione mensile non inferiore al minimo previsto per l'assegno sociale...” (D.P.R. 394/99 art. 30-bis comma 3 lettera c), così come modificato dal D.P.R. 334/04).
Inoltre, nel “contratto di soggiorno” manca un elemento essenziale: la data di inizio del rapporto di lavoro che, quindi, è possibile sia posteriore anche di qualche mese rispetto alla data di sottoscrizione del “contratto di soggiorno” presso il SUI.
Il “contratto di soggiorno”, pertanto, deve intendersi come impegno assunto dalle parti a concludere, nel termine previsto dalla norma, un contratto di lavoro le cui principali condizioni sono già indicate nel “contratto di soggiorno” stesso.
Il termine sopraindicato, entro il quale il datore di lavoro deve stipulare il contratto di lavoro con il lavoratore extracomunitario, inviando - per via telematica e, in caso di lavoro domestico, anche per raccomandata o fax - al Centro per l’Impiego competente il modello “Unificato Lav” (Decreto Interministeriale del 30 ottobre 2007), è di 6 mesi a partire dalla data di rilascio, da parte del SUI, del nulla-osta al lavoro subordinato, da intendersi come autorizzazione all’ingresso e alla permanenza in Italia per lavoro.
Lo Sportello Unico per l’Immigrazione, infatti, ricevuta la richiesta di nulla osta al lavoro per l’ingresso in Italia di uno straniero residente all’estero e sentito il parere di Questura, Direzione provinciale del Lavoro e Centro per l’Impiego competenti, convoca il datore di lavoro per la sottoscrizione del contratto di soggiorno e il conseguente rilascio del nulla osta all’ingresso in Italia dello straniero, che ha una validità di 6 mesi dalla data del rilascio stesso (D.Lgs. n. 286 del 1998, art. 22 comma 5 e D.P.R. n. 394/99 art. 31 così come modificato dal D.P.R. n. 334/04).
I sei mesi di validità del nulla osta sono a loro volta giustificati dalla procedura di rilascio del visto d’ingresso del cittadino straniero, dovendosi considerare che lo Sportello Unico invia il suddetto nulla osta al Consolato italiano di competenza, il quale rilascia il visto d'ingresso entro 30 giorni dalla richiesta (D.P.R. 394/99 art. 6 comma 5 così come modificato dal D.P.R. 334/04).Lo straniero, in possesso del visto, entra in Italia ed entro 8 giorni deve recarsi presso lo Sportello Unico per la firma del contratto di soggiorno e la compilazione del modulo per la richiesta del permesso di soggiorno (D.Lgs. 286/98 art. 22 comma 6).Si segnalano, infine, due casi specifici in cui è possibile che tra la data del rilascio del nulla-osta al lavoro da parte del SUI e la data della stipula del contratto di lavoro tra il datore di lavoro e il lavoratore extracomunitario intercorrano anche più di 6 mesi.

Flussi 2007:graduatorie online


18 aprile 2008 - Gli Sportelli unici per l’immigrazione iniziano a pubblicare sui loro siti internet le graduatorie delle domande presentate per il decreto flussi 2007. Alcuni hanno reso noto l’orario dell’ultima domanda rientrata nelle quote, altri una semplice lista con l’ordine di arrivo, da incrociare con i posti disponibili a livello provinciale , altri ancora hanno creato un form in cui inserire i dati del lavoratore. È bene tener presente che si tratta di graduatorie provvisorie, spesso incomplete (alcune, ad esempio, hanno solo le domande per nazionalità riservate), e quindi chi per ora non è tra i vincitori non disperi. Il lavoro degli uffici è solo all’inizio e per ogni domanda bocciata, perché magari l’impresa, il lavoratore o il contratto non hanno i requisiti previsti dalla legge, ne viene ripescata un’altra che fino a quel momento non era riuscita ad aggiudicarsi una quota.

venerdì 18 aprile 2008

IMMIGRAZIONE: DOMENICA A BOLOGNA LA GIORNATA DEI MIGRANTI


BOLOGNA, 17 APR - "Contro il razzismo, i pregiudizi e la voglia di una 'Bossi-Bossi' più rigida dell'attuale legge sull'immigrazione, può servire anche un giorno di sport, musica e divertimento". Così il Coordinamento Migranti di Bologna ha organizzato domenica la terza 'Giornata per la liberta' e i diritti dei migrantì. Appuntamento dalle 11 in piazza dell' Unità con un torneo di pallacanestro, degustazione di cucina etnica, concerti e danze da Perù, Senegal e Marocco. L'edizione 2008, inoltre, ha assunto un significato ancora più importante dopo i risultati delle ultime elezioni: "E' una vittoria che ci preoccupa quella della Lega - hanno spiegato Babacar Ndiayr e Nadia Benomar, due degli organizzatori - perché, per loro, gli immigrati vanno bene se lavorano in miniera, altrimenti sono quelli che rubano il posto agli italiani". Proprio il lavoro è uno dei temi che i migranti intendono porre all'attenzione del pubblico anche domenica: "Gli stranieri vivono una precarietà doppia: come si può legare la carta di soggiorno al vincolo di un lavoro a tempo indeterminato?". Anche perché, hanno sottolineato, "gli immigrati sono già ricattati dai datori di lavoro che marciano sopra alla 'Bossi-Fini': li obbligano a fare straordinari, minacciandoli di licenziamento". Così come, ha aggiunto Paola Rudan, "é una menzogna dire che la criminalità è solo straniera: i migranti che delinquono non vogliono visibilità né il permesso di soggiorno". Ma a pagare è chi fa la richiesta di rinnovo, "costretto a tempi di attesa anche di 8-10 mesi, durante i quali i migranti girano con un cedolino della posta che non serve a nulla perché non viene riconosciuto valido".

(fonte:ANSA).

Immigrazione. Caritas: Italia diventerà come la Germania




Studio: la Germania resta il paese di immigrazione europeo più grande ma l'Italia "é destinata" a diventarlo fra venti anni ROMA, 18 aprile 2008 - Quattro milioni di italiani sono emigrati in Germania dagli anni '60; tre milioni e mezzo sono poi rientrati. Gli italiani lì presenti sono ancora circa 550 mila; 140 mila hanno acquisito la cittadinanza tedesca. Lo sottolinea uno studio condotto dalla Caritas-Migrantes, realizzato insieme all'Ambasciata tedesca e alla Fondazione Friedrich Ebert, che confronta le esperienze migratorie fra Italia e Germania. Fra i due paesi c'é un' "ideale staffetta": l'Italia come la Germania è un grande paese di immigrazione, 3.690.000 di regolari all'inizio del 2007. La Germania resta il paese di immigrazione europeo più grande ma l'Italia "é destinata" a diventarlo fra venti anni. Infatti, mentre in Germania il saldo tra ingressi e uscite è sceso al di sotto delle 50 mila unità, in Italia nel 2006 ha superato le 600 mila e mentre le uscite sono poche decine di migliaia. Anche nel 2007, il ritmo di crescita di immigrati dovrebbe essere quanto meno di 300 mila unità, più o meno come la Germania negli anni '60. Il caso migratorio tedesco si compone, dal 1952, di 36,3 milioni di ingressi e 26,5 milioni di rimpatri. E' un record in Europa. Si calcola che su una popolazione di 82,5 milioni di persone abbiano un passato migratorio 1 ogni 5 residenti. La popolazione straniera in Germania è ora scesa a 6.751.000 unità. Il flusso annuale continua a essere imponente, coinvolge più di un milione di immigrati. Alcuni elementi fanno prevalere l'Italia rispetto alla Germania: i ricongiungimenti familiari, 87.000 rispetto a 76.000; l'incidenza totale delle nascite, 10% contro 5%. In altri casi invece prevale la Germania: il peso delle seconde generazioni (750.000-398.000) e il flusso delle naturalizzazioni (125.000 l'anno-19.000). Per lo studio, l'esperienza tedesca aiuta a prendere atto di aspetti positivi connessi con l'esperienza migratoria. Ad esempio, in Germania le 300.000 aziende promosse dagli immigrati danno lavoro a 1 milione di immigrati. Anche in Italia, alcune previsioni sono promettenti: dalle attuali 141.000 aziende con titolare straniero si potrà passare a 336.000 aziende, con 20 miliardi di euro aggiuntivi e benefici occupazionali molto concreti.


giovedì 17 aprile 2008

Il procuratore di Bolzano: “In Alto Adige nazifascismo allarmante”

Arrestati 16 ragazzi accusati di incitamento alla discriminazione, all’odio e alla violenza per motivi etnici e razziali
Trento - 17 aprile 2008 – Quando in Italia si parla di razzismo, vengono tirate in ballo alcune regioni italiane più di altre. E non c’è niente da fare, più spesso fanno parte del settentrione. In Trentino-Alto Adige il nazifascismo "è un fenomeno con una diffusione allarmante che vede coinvolti giovani e giovanissimi dai 16 ai 22 anni". Così il procuratore di Bolzano, Cuno Tarfusser, lancia l'allarme. Lo fa in seguito all'operazione che la scorsa notte ha portato all'arresto di sedici giovani altoatesini accusati di incitamento alla discriminazione, all’odio e alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali. Cento invece sono gli indagati. Per il procuratore "si tratta di un fenomeno pericoloso, anche per forme diffuse di proselitismo”. “Non si può – dice Cuno Tarfusser - far finta che queste cose non esistano". L'operazione, svolta in collegamento con le autorità di polizia tedesche ed austriache, ha preso il via da una serie di aggressioni che si sono verificate nella zona di Merano contro extracomunitari o giovani italiani. Nel corso delle indagini "la polizia ha rilevato anche tentativi di infiltrazione all'interno di formazioni della locale estrema destra di lingua tedesca, subito bloccate anche per l'intervento delle formazioni politiche stesse”.

Ricongiungimenti, dal 10 aprile la domanda si fa on line

E’ ufficiale: da giovedì 10 aprile la domanda di ricongiungimento si presenterà on line. Addio dunque alle raccomandate. Le istruzioni per il passaggio al nuovo sistema, come anticipato da Metropoli, sono contenute in una circolare che il ministero dell’Interno ha inviato a tutte le questure e le prefetture d’Italia. Dal 10, dunque, non saranno più accettate le domande cartacee. Ma chi ha già spedito il modulo per posta non dovrà rifare domanda da capo: gli Sportelli unici lavoreranno contemporaneamente le richieste vecchie e nuove. “Per l’accettazione delle pratiche – spiegano dal Viminale – farà fede il timbro postale”. Cioè saranno valide tutte quelle spedite ai rispettivi Sportelli prima del 10 aprile. Per chi invece avesse progettato di spedire il modulo fra oggi e domani, il consiglio è quello di aspettare ancora qualche giorno, poiché è certo che col nuovo sistema tutto sarà più rapido. La procedura è del tutto analoga a quella utilizzata per il decreto flussi 2007. Chi vuole portare in Italia un familiare dovrà prima registrarsi sul sito del ministero dell’Interno. A quel punto sarà possibile scaricare e installare sul computer un programma apposito, necessario per compilare i moduli e spedirli on-line. Si potrà fare da soli o chiedere aiuto gratuito a uno dei patronati e delle associazioni convenzionati con il ministero dell’Interno. A questo scopo restano in vigore tutte le convenzioni già attive. A disposizione ci saranno due moduli, il modulo S per chi vive in Italia e vuole farsi raggiungere da un familiare; il modulo T per chi arriva per la prima volta (ad esempio con i flussi) e vuole portare con sé uno o più “familiari al seguito”. Sul sito ci sono poi altri moduli che servono solo in alcuni casi particolari: S1, S2, T1 e T2. Questi possono essere scaricati sul proprio computer, compilati semplicemente nel formato .pdf, stampati e portati allo Sportello unico il giorno dell’appuntamento. La circolare ribadisce una cosa importante: il giorno della convocazione allo Sportello unico, la documentazione (riguardante il reddito e l’alloggio) deve essere presentata in duplice copia. Se – ma solo se - è completa, lo Sportello unico restituirà allo straniero una delle due copie, con data e timbro. Questo plico sarà quello col quale eventualmente, dopo 90 giorni dalla richiesta, andare a chiedere direttamente il visto d’ingresso al consolato italiano in patria. La circolare contiene poi due aperture importanti che riguardano la dimostrazione del reddito e della disponibilità di un’abitazione idonea. Sul primo punto, il ministero ha deciso di adeguarsi al prevalente orientamento dei giudici, che hanno spesso accolto i ricorsi di immigrati che non avevano ottenuto il nulla osta per reddito insufficiente. D'ora in poi, spiega il Viminale, è pacifico che si potrà considerare “anche il reddito del coniuge o dei familiari conviventi”. Un’altra novità riguarda l’alloggio: si potrà indicare un'abitazione diversa da quella in cui si vive al momento della presentazione della domanda. Questo sia che il richiedente stesso intenda trasferirsi, quando arriveranno i suoi parenti, sia che invece voglia far vivere i familiari in una casa diversa dalla sua. In questo caso però sarà obbligatorio che il familiare, dopo l'arrivo, si iscriva all’anagrafe entro 20 giorni (per dimostrare che l’alloggio indicato non è esclusivamente una sistemazione fittizia). Infine, se si chiede il ricongiungimento per un familiare che in passato ha subito un’espulsione (e quindi è segnalato nel SiS, Sistema informativo Schengen), il nulla osta gli sarà negato solo se questo rappresenta, secondo la questura, “una minaccia concreta ed attuale per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato”.
www.repubblica.it

Morti bianche ... senza colore

Infortuni sul lavoro, ancora tre vittime
ROMA – In poche ore altri tre operai morti in incidenti sul lavoro. In Brianza e in Sicilia. Due delle tre vittime sono lavoratori stranieri. Ieri pomeriggio la prima tragedia, nella ditta “Masterplast” a Cornate D'Adda, in Brianza, dove i morti sono stati due. Moussa Compaore, 27 anni, originario del Burkina Faso, residente da molti anni a Casatenovo (Lecco), è morto sul colpo a causa dell'esplosione di un estrusore, un macchinario utilizzato per lavorare il materiale plastico. L'altra vittima, anch'essa deceduta immediatamente dopo lo scoppio, è Raimondo Casati, 47enne residente con la sua compagna a Vimercate (Milano). La procura di Monza ha aperto un'indagine per accertare le ragioni della tragedia: secondo le prime testimonianze, sembra che gli operai di turno questa mattina avessero segnalato ai colleghi dell'orario successivo il malfunzionamento dell'estrusore. Quello che è certo è che il surriscaldamento del macchinario ne ha provocato l'esplosione: le ferette metalliche, i bulloni e le viti del mezzo meccanico hanno travolto senza scampo i due operai, vicino ai quali lavoravano altri 4 dipendenti, rimasti illesi. Di pochi giorni è invece la prognosi per i due figli del titolare dell'azienda, uno dei quali è rimasto leggermente ferito, mentre l'altro ha accusato un malore. Nella fabbrica lavorano coi turni 12 operai, alcuni dei quali stranieri, tutti in possesso di permesso di soggiorno. "Una bravissima persona", è il ricordo di un'anziana vicina di casa di Moussa Compaore. E' stata proprio questa donna ad accorrere sul luogo dell'incidente poco dopo l'arrivo della moglie del giovane africano e a strapparle dalle braccia il bimbo.Incidente mortale anche questa mattina nel Trapanese, in una cava. La vittima è un giovane romeno, Craiu Vasile, di 23 anni. L'incidente si è verificato all'interno della cava di pietra della società "Crema Italia", nei pressi di monte Cofano. L'operaio, utilizzando una scala, era salito sulla cima di un blocco di marmo, del peso di circa un paio di tonnellate. Improvvisamente il blocco si è sgretolato. Il romeno è precipitato a terra rimanendo schiacciato da un grosso frammento ed è morto sul colpo.
(FONTE ANSA/AGI)
(17 aprile 2008)