giovedì 26 marzo 2009

MIlano,Atm: «Immigrati alla guida di bus e tram»

MILANO - Gli operai sono finiti. Non se ne trovano in città e otto volte su dieci l'Atm pesca al Sud. Sono una rarità autisti e conducenti di bus, tram e metrò: concorsi deserti, bandi a vuoto, arrivano 200 curricula buoni su tremila. «Abbiamo avviato un importante piano di assunzioni che prevede mille nuovi posti nei prossimi tre anni», afferma il presidente Elio Catania. D'accordo, ma posti per chi? «Troviamo difficilmente personale a Milano e in Lombardia, il nostro primo bacino d'utenza è il Meridione».
Ci sarebbero gli extracomunitari, gli stranieri in regola. Abili, patentati, ma inarruolabili, tagliati fuori da un Regio decreto del 1931, quello per cui il tram lo guidano solo gli italiani... «Va rispettato», osserva Catania, ma «potrebbe valer la pena di rivederlo, visto che ha più di settant'anni. È superato, antistorico e totalmente inadatto a gestire aziende moderne orientate all'efficienza per erogare servizi ai cittadini». Che passi lo straniero. Forse è il momento di svecchiare la legge e allinearsi all'Europa, suggerisce il presidente di Atm, ché nonostante la crisi e i tagli si fatica a trovare manodopera. E poi perché solo ai lavoratori di «ferrovie, tramvie e linee di navigazione» non si applica lo Statuto dei lavoratori (legge 30) ma il Regio decreto dell'8 giugno 1931, numero 148, titolo II, articolo 10: «Per l'ammissione al servizio in prova è necessario essere cittadino italiano o di altre regioni italiane quando anche il richiedente manchi della naturalità». Il tema è lanciato.

fonte: corrieredellasera.it

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